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Ancora il dodicesimo uomo. Col Venezia il Franchi si dimostra vitale per la lotta europea della Fiorentina

Dopo una settimana sulle ali dell’entusiasmo, il calore del pubblico gigliato si conferma nella sfida coi lagunari. Il Franchi è un fattore per l’Europa

Ultimi minuti di Fiorentina-Venezia. Dopo una partita dominata dai viola ma ancora in bilico nel risultato, la stanchezza e un po’ di paura si fanno sentire nel finale e gli ospiti provano qualche timida offensiva verso la porta di Terracciano.

Dalla Curva Fiesole si alza un coro, che inizia negli ultimi minuti regolamentari e si protrarrà per tutti i 6 minuti di recupero. Un coro alimentato dal bisogno della squadra in un momento di difficoltà, dall’importanza assoluta del risultato, dalla felicità di essere di nuovo in uno stadio pieno. Con il passare dei minuti non perde di intensità, anzi, si rafforza con voci provenienti da tutti i settori del Franchi. Una forza che sembra respingere l’arruffato tentativo del Venezia di buttarsi in avanti, purtroppo per loro proprio sotto il settore più caldo del tifo gigliato. Finisce proprio così: con gli arancioneroverdi incapaci di creare particolari pericoli e la Fiorentina a festeggiare sotto la propria curva.

Tutto ciò arriva dopo una settimana in cui i tifosi viola hanno prima accolto festosamente la squadra alla stazione dopo la vittoria col Napoli, poi hanno riempito la Maratona (8mila presenti) per un allenamento infrasettimanale a porte aperte.

Eccolo qui il dodicesimo uomo. Al di là di facili retoriche, a Firenze l’impatto del pubblico si sente eccome. Basti pensare all’atmosfera che permeava il Franchi durante la partita col Milan all’andata, di cui Italiano disse “È la prima serata stupenda a Firenze per me: stadio gremito e grandissimo entusiasmo”.

Soprattutto, va ricordato ciò che accadde nel secondo tempo di Fiorentina-Sassuolo, l’episodio stagionale più evidente di influenza del Franchi sulla partita. In quell’occasione, con i viola sotto 0-2 immeritatamente, si è avuta la netta sensazione che la squadra, letteralmente indemoniata, venisse trascinata dal proprio pubblico fino al pareggio. Tanto che il tecnico neroverde Dionisi arrivò a dire che “sembrava di giocare contro una città intera” e che alcuni dei suoi calciatori avevano sofferto la pressione del Franchi.

Ripetiamo: sarà anche banale retorica, ma la forza della Fiorentina sta anche nella passione dei propri tifosi. Gli episodi di questa stagione ci stanno raccontando quanto sia mancato il pubblico di casa nelle due annate della pandemia. E non è ancora finita. Firenze con l’entusiasmo sa dare il meglio di sé. Lo dimostrano gli oltre 31mila spettatori (secondo miglior dato stagionale) presenti a una partita che presentava i viola contro una squadra che lotta per non retrocedere. Lo dimostrano i biglietti del settore ospiti dell’Allianz Stadium polverizzati in poche ore.

Oltre alla graditissima presenza corposa dei tifosi viola in trasferta, ci sono ancora tre partite tra le mura amiche da qui alla fine del campionato. Oltre al recupero con l’Udinese, spiccano i due big match: lo scontro diretto con la Roma e il quarto incrocio stagionale con la Juventus all’ultima giornata. Siamo certi che, in almeno una di queste due sfide, grazie al ritorno della capienza al 100% il record stagionale di presenze al Franchi verrà ritoccato verso l’alto.

In una serrata lotta all’Europa contro squadre che sulla carta sono più forti dei viola, i ragazzi di Italiano possono contare su un fattore da non sottovalutare: l’entusiasmo del proprio pubblico.

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