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Al-Khelaifi contro Agnelli: "In Ucraina si muore e noi parliamo di Superlega?"

Il presidente del PSG e numero uno dell'Eca torna ad attaccare Juve, Real Madrid e Barcellona: "Sanno che non ci sono possibilità"

Nasser Al-Khelaifi torna all'attacco di Real Madrid, Barcellona e Juventus"In Ucraina la gente muore, non ha un posto dove dormire e noi discutiamo per la Superlega?".

Questo il nuovo affondo del presidente del PSG e numero uno dell'Eca: "I tre club che la vogliono - ha detto in un'intervista rilasciata a BBC Sport - non hanno una visione finanziaria a lungo termine.

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Sanno che non ci sono possibilità e continuano a parlare del loro contratto legale. Quello che dimenticano è che il calcio è un contratto sociale, non un contratto legale, sventolano un foglio di carta. Anche io voglio giocare le grandi partite ovviamente e so cosa vuole il pubblico, ma non possiamo dire: 'Sei un piccolo club, sei fuori'. Deve essere un sistema aperto, sotto l'organo di governo, nel quale c'è rispetto per tutti".

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Alla Superlega mi hanno invitato e avrei potuto prendere l'assegno da 400 milioni di euro, poi quando ho risposto di no hanno detto che non mi avevano invitato. Se avessi pensato a me stesso avrei potuto accettare, soprattutto durante la pandemia.

Ma che dire dell'intero sistema, dei tifosi e dei valori che rappresentiamo?". IL MODELLO PSG E IL FFP. Il presidente qatariota del PSG replica poi alle critiche suscitate dal fatto che il club parigino è gestito da un fondo sovrano: "Il nostro investimento nel Paris Saint-Germain non aiuta solo un club.

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Quando si guarda al quadro completo di ciò che stiamo facendo, è qualcosa che ha alzato il livello". Infine il tema del fairplay finanziario: "Questo processo è iniziato molto prima che diventassi presidente dell'Eca, che viene gestita in maniera trasparente e con la partecipazione di club di tutte le dimensioni.

Anche se io sono presidente dell'Eca un club non può fare qualcosa che gli altri 246 club e tutte le altre parti interessate non vogliono. È pazzesco, ma alla gente piace pensare che io ho abbiamo un piano da seguire. Come presidente del club, se mi dicessero che c'è un tetto salariale, sarei il primo a firmare".


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