L’attaccante ivoriano arrivò in Italia e partì proprio da Sesto Fiorentino, sognando i viola: “Ragazzo straordinario, sorriso ed educazione”.
Educato, timido, sincero. Ma anche motivato, tenace, ambizioso. Poi arrivano le qualità, quelle del calciatore, e il ritratto (completo) di Christian Kouamè racconta di un ragazzino partito un giorno dalla Costa d’Avorio con un sogno in tasca e volato in fretta in serie A. Fino ad arrivare alla Fiorentina. Già, la squadra viola, ovvero il traguardo (spesso impossibile) di chi, come lui, ha iniziato a giocare a pallone nella Sestese. A due passi da Firenze. Filippo Giusti, ex presidente della Sestese, racconta a La Nazione: «Kouame è un ragazzo straordinario. Ricordo bene il primo giorno che ci siamo incontrati. Mi colpì il suo sorriso, la sua educazione, la sua timidezza».
ARRIVO IN ITALIA. Era l’ottobre del 2013. «In campo però è sceso per la prima volta a gennaio 2014. Nei mesi precedenti ha studiato, soprattutto la nostra lingua, con una maestro privato. Lezioni di italiano-francese». La sua qualità più evidente in campo? «L’accelerazione. Micidiale. E poi eleganza della sua corsa… una gazzella». Il primo gol italiano («al Margine Coperta – dice Giusti – un gol alla Del Piero, per il ’taglio’ del campo e la conclusione») poi le esperienze al Prato, nella Primavera del Sassuolo e poi dell’Inter, prima del salto e la consacrazione nel Cittadella. «Il Sassuolo aveva anche il diritto di riscatto, ma per fortuna…».
DI TESTA. «E’ fortissimo – rilancia Giusti – e avrete modo di apprezzarlo. E’ un attaccante perfetto per ogni allenatore. Lavora tantissimo per la squadra. Spinge e torna indietro, si sacrifica, fa la sponda per i compagni… Velocità e passo da gazzella a parte è grandissimo nel colpo di testa. Lassù la prende sempre lui anche contro i difensori più potenti. Christian segnerà tanti gol».
Di
Redazione LaViola.it