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E’ nata la staffetta Simeone-Babacar, l’argentino apre e il senegalese chiude

Come riporta il Corriere dello Sport-Stadio, Pioli ha portato equilibrio nella Fiorentina. In campo e fuori. Pensavamo che solo a metà novembre avremmo iniziato a vedere la squadra nella sua prima espressione di gioco, invece Pioli ha anticipato i tempi. Tre vittorie di fila non si conquistano senza gioco. E anche a Benevento, dove per i viola è stata una passeggiata, altre squadre più forti (l’Inter) hanno sofferto non poco prima di vincere.

Nell’equilibrio portato dall’allenatore c’è un’idea interessante per l’attacco: la staffetta Simeone-Babacar. Mercoledì sera, per la quarta volta in 10 partite, Pioli ha sostituito l’argentino col senegalese, senza cambiare impostazione alla squadra. Le ultime due gare, a Benevento e col Torino, danno forza a questa idea. In Campania, Simeone ha giocato i primi 45 minuti lottando come fa sempre e consegnando a Benassi la palla dell’1-0, però senza convincere fino in fondo. Piccola parentesi: a un certo punto, quando ha provato un colpo di tacco andato a vuoto, abbiamo pensato a suo padre, ci fosse stato il Cholo in panchina gli avrebbe tolto la pelle. Babacar ha preso il suo posto a inizio ripresa, ha segnato dopo 2 minuti e si è procurato un rigore che avrebbe voluto battere, saltando la gerarchia dei rigoristi. Invece, dopo ampia discussione, ha calciato e segnato Thereau. Babacar ha inciso sulla partita.

Tre giorni dopo, stessa storia. Contro il Torino, Simeone ha giocato meglio di Benevento, ha piazzato un altro assist sempre per Benassi (quello è uno schema: inserimento dell’ex granata senza palla e tocco di Simeone con le spalle o con la faccia rivolta alla porta, anche a Benevento la Fiorentina aveva segnato così) e realizzato un gol splendido, quello del 2-0, con l’esplosione del Franchi che ha già adottato il suo argentino in ricordo (in omaggio…) di un altro argentino un tantino più forte. Cinque minuti dopo il suo gol, fuori Simeone e dentro Babacar. Una mossa, doppio risultato per il tecnico: lo stadio in piedi per il Cholito, lo spazio per Babacar, spazio che è stato ben sfruttato con quel rigore che, avendo licenza di derogare alle regole imposte dal tecnico (in assenza di Thereau il rigorista è Veretout), il Baba ha trasformato in rete. In sintesi: Simeone dall’inizio per battersi col suo furore, la sua generosità, la sua rabbia e la sua passione calcistica; Babacar nel secondo tempo per sfruttare il suo spunto in area di rigore, la sua velocità, il suo senso del gol, per rifinire e completare il lavoro del suo predecessore. L’idea è questa.

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