Contro il Bologna arriva una vittoria che tiene viva la speranza europea, ma non basta a placare la rabbia dei tifosi. La Fiorentina si risveglia troppo tardi
Cosimo Zetti, su La Nazione, racconta l’ultima vittoria della Fiorentina al Franchi come un moto d’orgoglio tardivo, utile a mantenere viva una flebile speranza europea, ma incapace di placare il malcontento crescente della tifoseria. Un risveglio che arriva forse troppo tardi, tra delusioni, contestazioni e disillusione.
“Un moto d’orgoglio per salutare il Franchi, il segnale che la squadra non è morta, ma la sensazione di essersi svegliati in deciso ritardo. Batti il Bologna, ti vendichi di Italiano (tanto lui, fischi o non fischi, un bel trofeo se l’è conquistato) e continui a sperare. A sperare, sì. Ma non facciamoci troppe illusioni, anche se le strade del calcio sono sempre infinite“.
Zetti sottolinea una verità che si ripete: “L’unica vera artefice del proprio destino è stata e sarà la Fiorentina. E non vorremmo che le ultime chance rimaste rappresentassero l’ennesima illusione di una stagione in cui comunque, prima o poi, tutti i nodi arriveranno al pettine“. Il clima tra i tifosi è pesante: “I cori contro Palladino, il club e Pradè, roba che mai prima d’ora si era sentita, la dicono davvero lunga sull’umore che aleggia nella Curva viola“.
Una protesta chiara e precoce: “Una presa di posizione forte, fin dall’inizio della partita e con la squadra addirittura in vantaggio. Una presa di posizione contro il tecnico e di conseguenza contro il presidente Commisso, che appena prima della sfida con il Betis aveva annunciato di aver prolungato il contratto dell’allenatore. Attendiamo Udine e poi vediamo, come in un’agonia di cadute e resurrezioni, di delusioni e speranze. Occhio però: per lo zoccolo duro dei tifosi la stagione sembra essere già finita“.

Di
Redazione LaViola.it