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Zarate, spezzata la “maledizione” panchina. E adesso?

Era il 26 ottobre 2016, Fiorentina-Crotone. Zarate entrava in campo negli ultimi miseri quattro minuti di gioco per cercare di far vincere una partita poi finita nel segno X. Da quel momento neanche un secondo per l’argentino, tristemente relegato in panchina e circondato da voci di mercato che lo vedevano lontano da Firenze. Fino a domenica. Nella partita con il Palermo si è rivisto infatti Mauro Zarate, che nei dodici minuti finali a lui concessi da Paulo Sousa è riuscito ad essere decisivo, servendo l’assist per il gol-vittoria di Babacar.

E adesso che succederà? La vicenda dell’argentino è alquanto bizzarra. Inizialmente Sousa aveva giustificato la sua scelta di non schierare Maurito neanche quando la squadra doveva rimontare con i noti problemi familiari vissuti da Zarate. Tesi inattaccabile fino a qualche settimana fa, ma che ha perso credibilità con il passare del tempo ed il risolversi (per quanto possibile) dei problemi di salute della moglie Natalie. Tanto da far credere a molti che ci fosse anche altro tra il portoghese e l’argentino, e che il suo destino fosse inevitabilmente quello di sicuro partente a gennaio.

I pochi minuti grazie ai quali abbiamo rivisto Zarate in campo ci hanno però confermato che abbiamo di fronte il solito giocatore della scorsa stagione: anarchico, egoista fino ad essere a tratti irritante, ma con qualità tecniche fuori dal comune e capacità di poter decidere una partita con una singola giocata. Un ragazzo che difficilmente può ritagliarsi lo spazio da titolare fisso, ma che con la sua imprevedibilità a volte riesce da dare un nuovo volto all’attacco della Fiorentina.

Ma questo basta a Paulo Sousa? Sarà stata davvero sufficiente una giocata che è valsa tre punti a convincere il tecnico viola a riprendere in considerazione l’argentino? Sicuramente sarà stato soddisfatto di quanto fatto vedere da Maurito, ma da qui a pensare che un allenatore fermo nelle sue decisioni come Sousa possa cambiare idea per un assist-vittoria ci passa il mare. La risposta definitiva potrà darla soltanto il campo: la sfida con il Qarabag sembra fatta apposta per concedere a Zarate un’altra chance.

Se il tecnico della Fiorentina non concederà neanche uno scampolo di partita alla seconda punta sudamericana contro gli azeri, il segnale di chiusura sarà quasi inequivocabile; salvo una sorprendente chiamata nel match di domenica contro il Sassuolo. Fermo restando che anche se Sousa dovesse decidere di far giocare Zarate domani, la questione sulla permanenza dell’argentino alla Fiorentina sarà tutt’altro che chiusa.

C’è infatti anche da ricordare che, oltre ai sopracitati problemi con Sousa, il ragazzo ha più volte manifestato la volontà di giocare da titolare, non accettando di buon grado neanche il ruolo di riserva di lusso da ultimi 20 minuti di gara. Questo la Fiorentina non può assicurarglielo, vista la concorrenza in fase offensiva. A prescindere dalle idee dell’attuale tecnico.

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