Ieri sera è andato in onda il servizio con le accuse dell’agente Ruzzi al presidente della Lazio. Nel mirino i pagamenti tramite una società inglese
E alla fine il filmato delle discordie è andato in onda. Ieri il programma «Le Iene» ha trasmesso il servizio sul presunto pagamento in nero di parte dello stipendio dell’ex calciatore della Lazio Mauro Zarate. Sarebbe dovuto andare in onda la scorsa settimana, poi era stato congelato in attesa di una replica di Lotito che è arrivata solo attraverso un comunicato. Nel servizio, peraltro già finito su alcune piattaforme social (circostanza che è stata oggetto di polemiche a distanza tra Lotito e la direzione della trasmissione) l’agente di Zarate, Luis Ruzzi, rivela che una parte cospicua dello stipendio del suo assistito sarebbe stato pagato tramite un artificio per evadere le tasse, scrive La Gazzetta dello Sport.
LE ACCUSE. «Lotito – sostiene Ruzzi – ci promise 20 milioni di stipendio in cinque anni. Solo che da bilancio l’ingaggio risultava di 7 milioni, gli altri 13 sarebbero arrivati sotto forma di commissioni che la Lazio avrebbe versato alla Pluriel, una società londinese di Riccardo Petrucchi, e da questa sarebbero poi stati girati ad una società uruguaiana intestata al fratello di Zarate». Una versione che, nel corso del servizio, viene confermata da Mauro Zarate in collegamento Skype da Buenos Aires. Ruzzi aggiunge poi che le commissioni «mascherate» venivano pagate annualmente, per un importo di circa 3 milioni per rata. E all’appello mancherebbe la quarta e ultima (il quinto e conclusivo anno Zarate sciolse il contratto e si trasferì al Velez Sarsfield).
PRECEDENTE.La quarta tranche è stata comunque pagata dalla Lazio alla Pluriel, ma – lamenta Ruzzi – non è mai arrivata alla società di Zarate. Il club di Lotito contesta ovviamente la ricostruzione dei fatti sostenendo che quelle versate alla Pluriel di Petrucchi sono solo commissioni per l’intermediazione. Nel comunicato diffuso 24 ore prima della messa in onda Lotito definisce «inattendibili e infondate» le accuse a lui rivolte. E preannuncia azioni legali nei confronti dei responsabili del servizio e degli accusatori. Sulla vicenda la Procura della Figc ha già aperto un fascicolo. La Federcalcio, peraltro, si era già pronunciata sulla vicenda nel 2012. In quel caso però il faro era stato acceso per l’abnormità delle commissioni. Al termine del processo Lotito fu condannato a tre mesi di inibizione, non perché l’intermediazione fosse stata ritenuta eccessiva, ma perché era stata versata ad una società (la Pluriel) anziché ad una persona fisica. Sulla nuova istruttoria pesa il rischio della prescrizione, visto che i fatti si riferiscono al periodo tra il 2009 e il 2013.
TIFOSI CONTRO ZARATE. Nel frattempo, aggiunge Il Corriere dello Sport, i tifosi della Lazio attaccano Zarate sui social e non solo. Prima idolo, ora odiato. I biancocelesti soon tutti dalla parte di Lotito. Dalla Coppa Italia vinta nel 2009 (più Supercoppa) agli allenamenti da solo, fino alla causa per mobbing.

Di
Redazione LaViola.it