Connect with us

Rassegna Stampa

Zarate: lontano dalla sua famiglia, si batte per essere decisivo

Maurito sente la nostalgia, un tarlo nel cuore e nel cervello. Ma non molla, neppure di un millimetro. Non mette fretta a nessuno, ligio, è diventato un «soldatino», pronto quando viene chiamato alla battaglia. Certo, le giornate si fanno sempre più lunghe senza sole, e non solo per l’ora legale. Zarate ha pochi amici a Firenze, ma si sfoga con la sua voce gentile: «Mi manca mia moglie, lontana, che affronta la guerra contro la malattia al seno, però mi dice che le cose procedono bene in Argentina, è la con i ragazzi, Mia e Rocco». Certo non è facile con la famiglia al di là dell’Oceano, con la sua compagna di vita e madre dei suoi due figli che sta lottando lontano. Ma Mauro vuol restare a battersi per la maglia viola, sa di poter dare una mano, sa di essere ancora l’uomo capace di gol incredibili.

Aspetta solo di stringerli tutti a sè, ma ha anche voglia di giocare. Tanta, enorme. Ha provato a «succhiare» anche quei pochi minuti messigli a disposizione con il Crotone. E agli amici ha raccontato: potevo segnare, ci sono andato vicinissimo. Voglia di amore familiare, voglia di calcio, ancora un’occasione, ancora un campo e una porta avversaria. Magari già da subito, in Coppa, domani. Non è facile restare ad aspettare. Qualcuno ha messo in giro la voce che ci siano stati problemi con il tecnico, lui a chi gli sta vicino non ne ha mai parlato. Nel calcio a volte le parole possono diventare macigni, ma non è stato così, almeno per Zarate.

Un messaggio comunque a Firenze arriva, Maurito lo affida alla… bottiglia di chi vede e sente con continuità, una frase che gli scappa quando gli viene chiesto: «Ma sei infortunato? Non giochi perché hai problemi per la distanza e la malattia di tua moglie?». Allora, e solo allora, Zarate risponde: «Mia moglie si sta curando, certo i miei mi mancano, però io sono rimasto qui proprio perché voglio aiutare la squadra, adesso sono in una forma spettacolare…». E’ questo che conta, questo che può servire a Paulo Sousa, uno Zarate pronto a gettarsi nella battaglia: Coppa, campionato, per lui è la stessa cosa. Ora sta bene, lotta con la famiglia anche se da lontano, quando ha segnato ha mandato una foto con la maglietta dedicata a lei, l’altra metà del suo cielo. Ora si sente pronto a segnare e a battersi anche sul campo, per altre soddisfazioni, altri gol, altre magliette, perché sacrificarsi, restare solo e non giocare ovviamente pesa anche di più. Ma sa che adesso è il tempo di aspettare e lo sta facendo, senza neppure un fremito.

Si sfoga negli allenamenti, un poco sogna, di rivedersi in campo, perché è così che pensa meno alla paura, perché è così che riesce a sdebitarsi con la gente di Firenze. Maurito non ha dimenticato come il Franchi è esploso di tenerezza davanti a quel suo gol, a quella maglia, a quella scritta. La città lo ha sempre fatto e nei confronti di quell’argentino dal sorriso dolce non lesina certo grande affetto. Ora tutti aspettano l’occasione, quella per rivederlo in campo. Qualcosa di più dei pochi minuti giocati con il Crotone, un soffio di tempo maggiore, un dribbling e la porta più vicina. Maurito lo ripete: ama il calcio e ama la Fiorentina che può dargli ancora un’occasione. Solo così il sacrificio pesa qualcosa meno, per restituire amore. Perché adesso la forma c’è e Maurito è pronto a battersi anche contro una montagna di difficoltà. Sarà domani, sarà contro la Samp, va bene ogni campo di battaglia perché il calcio è ovunque il calcio.

7 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

7 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

7
0
Lascia un commento!x