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Zarate: “Mi piacerebbe tornare a Firenze. Non volevo lasciare, ma Sousa…”

Intervista a La Gazzetta dello Sport per Mauro Zarate. Ecco alcune parole dell’ex attaccante viola.

Ha qualche rimpianto per la sua esperienza in Premier? «La colpa del mio flop è da imputare alla sfortuna: con Mazzarri le cose andavano bene, mi chiamava tutti i giorni quando ero alla Fiorentina e alla fine mi ha convinto a trasferirmi di nuovo in Inghilterra. Però dopo tre buone partite il crociato ha fatto crac. E per me è stato un colpo durissimo».

Sua moglie Natalie ha vinto la sua battaglia col tumore: le va di parlarci di quei momenti? «È quanto di più terribile abbia mai vissuto. Con lei e i miei figli abbiamo avuto momenti di grande sconforto. Ho anche pensato di smettere di giocare quando le è stato diagnosticato per la seconda volta il tumore al seno dopo la prima operazione. Poi lei mi ha convinto a proseguire. E ora che lei sta meglio ammetto di aver fatto bene a seguire il suo consiglio».

C’è qualcuno al quale si sente di dire grazie per come si è conclusa questa vicenda? «I dottori che hanno assistito Natalie, in primis. Ma assieme a loro metto anche i tifosi della Fiorentina e i ragazzi sudamericani che erano con me in squadra in quei mesi. Mi hanno aiutato tanto, specie quando mi capitava di non aver voglia nemmeno di allenarmi».

Rammaricato di aver dovuto lasciare la Fiorentina, a causa del poco impiego? «Moltissimo, perché non volevo andare via. Quando con mia moglie abbiamo preso la decisione di andarcene, Natalie si è messa a piangere. Io ogni giorno lavoravo per guadagnarmi un posto ma purtroppo Paulo Sousa non mi vedeva. I tifosi sì e lui no. Mi piacerebbe un giorno poter tornare, mai dire mai».

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