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Zarate come Totti: “In campo fino a 40 anni”

Zarate adesso è pronto a suonare la carica. E intanto il primo augurio lo rivolge a se stesso, pensando a Francesco Totti, la bandiera dell’altra parte di Roma, quella giallorossa: “Francesco ha avuto una carriera fantastica: spero di riuscire anche io a giocare alla sua età ad alti livelli”. Prima della sosta ha ritrovato la gioia di una doppietta in 15 minuti, col Qarabag, poi è volato in Argentina per riabbracciare i suoi affetti più cari, la moglie Nat e i figli, Mia e Rocco. Ora ha un solo obiettivo, riportare in alto la Fiorentina. Perché il primo ad essere arrabbiato è lui: “Non siamo contenti per i punti in classifica – ha confessato ai microfoni di Premium Sport – e se pure ci manca ancora una gara, quella col Genoa, dobbiamo puntare più in alto: abbiamo una sola strada da percorrere, tornare a vincere, già domenica contro l’Atalanta e tornare a risalire la classifica”. Sorride l’argentino. Ha visto nei giorni scorsi riconosciuta la sua battaglia contro la Lazio di Lotito (ma il suo affetto è rimasto immutato nei confronti della tifoseria) ai tempi del suo passaggio al Velez e, specie all’indomani della malattia, adesso archiviata, della sua compagna di vita, si è riscoperto più forte: “I tifosi mi hanno dato tanto – ha continuato -, ho sentito tanto affetto da parte della gente e non potrò mai dimenticarlo”.

Zarate pensa al campo: “Mi sento bene e sto cercando di allenarmi di più per ritrovare quella fisicità che mi serve per aiutare la squadra. L’obiettivo è giocare, ma il mio unico pensiero è la Fiorentina”. Nessuna polemica sul suo utilizzo da parte di Sousa, tutt’altro. “Partire titolare o subentrare a gara in corso per me non fa differenza: magari, con più minuti hai la possibilità di fare meglio, ma si deve incidere sempre”. Si era presentato a Firenze dicendo di sentirsi un ‘attaccante libero’, forse anche un po’ anarchico, ma l’ordine l’ha imparato con Paulo Sousa: lui ne è consapevole. “La disciplina tattica, specie in Italia, è importantissima. L’allenatore ogni partita ci chiede attenzioni diverse, a seconda dell’avversario che abbiamo davanti. E il nostro compito è quello di mettere in pratica i suoi suggerimenti”.

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