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Zaniolo, scartato dalla Fiorentina e ora in Nazionale. E non ha mai giocato in A…

Su La Gazzetta si ripercorre la storia di Zaniolo, mandato via nel 2016 da Firenze: ora è convocato in Nazionale.

No, Nicolò Zaniolo non è un raccomandato. Beh, sì, verrebbe istintivo pensarlo vedendolo fra i convocati della Nazionale, quella maggiore, nonostante un curriculum da zero presenze in A e solo sette in B. In realtà, il 19enne ragazzone (190 centimetri) di Massa ha la fortuna di essersi affacciato al calcio che conta nel momento in cui alla guida degli azzurri è stato chiamato un «matto», genio-ribelle da calciatore, amante del bello e dell’azzardo da tecnico, Roberto Mancini per intenderci. Così scrive La Gazzetta dello Sport. C’è obiettivamente bisogno di coraggio, carisma e capacità di vedere oltre, di inventarsi qualcosa per restituire credibilità a una Nazionale sempre più povera di talento e personalità. In questo senso vanno interpretate soprattutto le convocazioni di Barella, Pellegri e appunto Zaniolo. Il Mancio non ha stage a disposizione e allora sfrutta ogni occasione per osservare da vicino e mettere «sotto pressione» i giovani con il potenziale migliore.

Di suo, Zaniolo ha finora dimostrato di saper cogliere e interpretare nel modo migliore ogni occasione che gli si è presentata davanti, compreso il recente Europeo Under 19: Italia seconda, Nicolò grande protagonista. Nel giro di due anni è successo di tutto: scartato dalla Fiorentina, passato all’Entella con esordio in B a 17 anni, quindi ecco l’Inter Primavera con cui ha vinto il campionato, infine il passaggio alla Roma e la convocazione azzurra. A Milano ha avuto l’umiltà (evidentemente ben consigliato) di «retrocedere» senza storie nella Primavera, intuendo quanto potesse essere importante lavorare con un tecnico come Stefano Vecchi, un santone a livello giovanile. In nerazzurro, gol-partita nella semifinale Primavera contro la Juve e assist decisivo per Colidio nella finale-scudettino contro la Fiorentina. Ben 13 i gol nel campionato baby, miglior marcatore interista. Da centrocampista! Stefano Vecchi, attuale tecnico del Venezia, usa parole importanti: «Sono sorpreso della convocazione perché pochissime volte un giocatore con zero presenze in A è arrivato in Nazionale (in tempi recenti Maccarone e Verratti, ndr). Non sono sorpreso invece per Nicolò, perché ha potenzialità tecniche e fisiche. È precoce a livello anagrafico, ma è sopra la media rispetto ai coetanei con cui non c’entra nulla. Credo che Mancini lo abbia visto con l’Under 19 e con noi in Primavera. Ora lo vorrà vedere di persona penso. Secondo me è una mezzala di qualità e anche di corsa, un Gerrard o Lampard. Deve credere di più in se stesso ed essere più continuo in allenamento».

Zaniolo è arrivato a Roma nell’ambito dell’operazione Nainggolan, e sembrava destinato al prestito. Poi, un giorno, il d.s. giallorosso Monchi spiazzò tutti: «Siamo rimasti impressionati dal livello di Zaniolo. Pensavamo di aspettare sei mesi, ma è già pronto per giocare». Raccomandato no, e forse è davvero un predestinato.

Un passato nelle giovanili viola e un addio non proprio sereno alla Fiorentina. Era l’estate 2016, Corvino rientrato da poco a Firenze. “All’ultimo giorno di mercato la Fiorentina mi ha svincolato, dicendo che arrivavano nuovi calciatori da fuori, e sono venuto a Chiavari (all’Entella, ndr). Delusione per come è finita? Sì, perché restando nove anni in quella squadra all’ultimo mi hanno trattato un po’ male, potevano dirmelo, ma sono state scelte loro: si vede che chi è arrivato era meglio di me”, ha raccontato un anno fa Zaniolo.

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