Arrivato a gennaio dal Galatasaray, il fantasista ha ancora poche presenze utili ai fini del riscatto. Contro l’Atalanta può arrivare la svolta
Nove partite di Serie A e l’Europa Conference League per provare a prendersi la Fiorentina. Per Nicolò Zaniolo, come scrive La Gazzetta dello Sport, il finale di stagione si presenta come una vera sfida personale: il talento c’è, ma finora non ha lasciato il segno. Tanta disponibilità, anche fuori ruolo come contro la Juventus dove ha agito da centravanti, ma ancora nessuna prestazione realmente decisiva.
Un’occasione da non sprecare
Tornato a Firenze dopo le esperienze giovanili, Zaniolo sperava di lasciarsi alle spalle i mesi complicati all’Aston Villa (non Atalanta, ndr) e di rilanciarsi in un ambiente che lo aveva cercato a lungo. Eppure, anche in viola la scintilla non è ancora scattata. Il calendario ora propone una partita dal forte valore simbolico: domenica al Franchi arriva l’Atalanta, la squadra di Gasperini, allenatore con cui l’intesa non era mai sbocciata. Un’occasione per invertire la rotta e riaccendere il motore della sua stagione.
Presenze e futuro in bilico
Zaniolo è arrivato a gennaio in prestito oneroso dal Galatasaray per 3,2 milioni, con diritto di riscatto fissato a 15,5 milioni che diventa obbligo solo se il giocatore raggiunge il 60% delle presenze da almeno 30 minuti. Al momento, solo tre gare rientrano nei parametri: Inter (23’), Como (55’) e Verona (84’). Troppo poco per far scattare la clausola, e ancora lontano da una conferma che al momento appare incerta.
Spazio da conquistare
Il 3-5-2 di Palladino non lo favorisce e nelle gerarchie offensive è dietro a Kean, Gudmundsson e Beltran. Tuttavia, le rotazioni saranno inevitabili nelle prossime settimane e Zaniolo avrà altre occasioni per mettersi in mostra. L’allenatore viola ha già saputo rigenerare altri elementi della rosa, e il classe ’99 potrà contare sull’appoggio di due compagni di vecchia data come Kean e Ranieri.
“Sono tornato a casa“, aveva detto il giorno della sua presentazione. Ora, però, serve dimostrarlo in campo: Firenze lo aspetta, ma il tempo stringe.
Di
Redazione LaViola.it