Il medico spiega poi che, anche se stabile, in casi come questo i peggioramenti possono essere anche molto rapidi: “Il quadro neurologico in questo momento non lo valutiamo, è una cosa che vedremo a distanza, quando si sveglierà, se si sveglierà. Situazione grave vuol dire che è una situazione in cui uno può anche morire e in questi casi i miglioramenti avvengono piano piano nel tempo, mentre i peggioramenti possono essere repentini“. Ma assicura, mentre l’atleta viene tenuto in coma farmacologico, che le possibilità di una ripresa esistono: “Io lo curo perché vale la pena curarlo – ha aggiunto – Essere ottimista o non ottimista non serve a niente, serve solamente curarlo. È stato un intervento come capita di frequente nel nostro mestiere. Io capisco l’ansia, ma al momento fare ipotesi non ha senso, so solo che quello che ritengo è che è un malato che vale la pena di curare e che deve essere curato. Poi la prognosi come sarà domani, fra una settimana o fra 15 giorni non lo so. Però sono assolutamente convinto che valga la pena curarlo”.
Per poter capire i reali danni a livello neurologico serviranno almeno una settimana o dieci giorni: “I prossimi passaggi – ha proseguito – per quanto è prevedibile, è che si stabilizzi, in una settimana o dieci giorni, si vedrà, e se le cose vanno bene pian piano verrà svegliato e poi valutato neurologicamente. Ha fatto una Tac subito dopo l’intervento, ora ha un piccolo catetere per la misurazione della pressione intracranica che ci tiene informati sulla situazione dell’encefalo e in caso di bisogno farà un’altra Tac, ma solo se aumenterà la pressione intracranica. Sono casi che succedono a noi con una certa frequenza, ma il nostro è un lavoro anche un po’ ‘artigianale’, ogni paziente è diverso dall’altro per cui è difficile fare confronti con casi simili”.
Non solo familiari e amici, ma tutta Italia e il mondo dello sport rimangono in apprensione a nemmeno 24 ore dall’incidente che ha coinvolto il 53enne, nella speranza di un nuovo miracolo, lo stesso compiuto da Zanardi 19 anni fa, dopo il tremendo incidente del Lausitzring dove, dopo uno scontro che provocò l’amputazione delle due gambe, il campione riuscì a sopravvivere e a riprendersi dopo aver già ricevuto l’estrema unzione.
Per poter capire i reali danni a livello neurologico serviranno almeno una settimana o dieci giorni: “I prossimi passaggi – ha proseguito – per quanto è prevedibile, è che si stabilizzi, in una settimana o dieci giorni, si vedrà, e se le cose vanno bene pian piano verrà svegliato e poi valutato neurologicamente. Ha fatto una Tac subito dopo l’intervento, ora ha un piccolo catetere per la misurazione della pressione intracranica che ci tiene informati sulla situazione dell’encefalo e in caso di bisogno farà un’altra Tac, ma solo se aumenterà la pressione intracranica. Sono casi che succedono a noi con una certa frequenza, ma il nostro è un lavoro anche un po’ ‘artigianale’, ogni paziente è diverso dall’altro per cui è difficile fare confronti con casi simili”.
Non solo familiari e amici, ma tutta Italia e il mondo dello sport rimangono in apprensione a nemmeno 24 ore dall’incidente che ha coinvolto il 53enne, nella speranza di un nuovo miracolo, lo stesso compiuto da Zanardi 19 anni fa, dopo il tremendo incidente del Lausitzring dove, dopo uno scontro che provocò l’amputazione delle due gambe, il campione riuscì a sopravvivere e a riprendersi dopo aver già ricevuto l’estrema unzione.