Terzo 1-1 di fila, la classifica si muove di poco. I viola restano nel ‘mucchio’, ma resta l’amarezza per il finale.
Sarà che, tra i giovani, X Factor va parecchio di moda. Ai ragazzi viola, però, andrebbe spiegato che, nel calcio dei tre punti, con i pareggi si va poco lontano. Fanno tre di fila, con quello di ieri. Il terzo 1-1 dopo quelli con Cagliari e Toro che, in classifica, vale un altro (piccolo) passo. Si resta lì. Nel mischione. In attesa di capire quel che sarà. Così scrive il Corriere Fiorentino.
GRINTA E POCA QUALITA’. Sia chiaro. Pareggiare con la Roma ci sta. Sono più forti, e l’hanno dimostrato. Resta un pizzico di amarezza per una squadra che, all’improvviso, ha smesso di essere «ragazzina». Ha il volto stanco, ora. Quasi preoccupato. Scontato, in un contesto del genere, che a sbloccare il risultato sia stato Veretout. Uno che, quando c’è da entrare in battaglia, si esalta. Un rigore (sul quale la Roma ha avuto parecchio da ridire) arrivato su gentile concessione di Under, autore di un assist al bacio per Simeone. Del resto, da sola, difficilmente la Fiorentina avrebbe costruito qualcosa.
SOFFERENZA E BEFFA. Nel primo tempo Pezzella e soci hanno sofferto (e concesso) come mai prima, al Franchi. E per fortuna che Dzeko, nonostante qualcuno insista nel paragone, non è Bati. E la ripresa? Stessa storia. Più o meno almeno fino all’entrata di Fernandes al posto di Mirallas. Tanto che, poco dopo, è arrivata anche l’occasione colossale per il 2-0. Chiesa ha fatto tutto bene. Assist per Simeone compreso. Il Cholito però (nemmeno è andato sul pallone) ha confermato di vivere una crisi profonda. Un errore che (e si torna sempre lì) non poteva che presentare il conto. E così, alla fine, è arrivato il gol di Florenzi. Una beffa, certo, ma oggettivamente meritata.
Di
Redazione LaViola.it