Women’s, Cincotta: “Giocare allo Stadium per me è un sogno. Comunque andrà rimane una stagione straordinaria”

Le parole dell’allenatore viola in vista della partita di domani allo Stadium

L’allenatore della Fiorentina Women’s, Antonio Cincotta ha parlato al canale mediatico viola alla viglia della partita con la Juventus:

“Bisogna capire prima di tutto da dove siamo partiti in questa stagione. Comunque finirà sarà straordinaria perché hanno fatto cose straordinarie. Abbiamo già vinto un titolo e migliorato il piazzamento della scorsa stagione, i gol dello scorso anno, siamo in semifinali di Coppa Italia e comunque ci giochiamo l’accesso alla finale, abbiamo fatto la Champions League…è una stagione straordinaria e soprattutto bisogna ricordarsi da dove siamo partiti. L’anno scorso di questi tempi eravamo a – 17 da Juve e Brescia, che si chiama Milan. Si è perso il cinquanta per cento della difesa, e siamo ripartiti da zero, con giocatrici nuove da inserire. Ad ottobre si è perso uno degli acquisti più importanti fatti, Kostova. Poi il nostro bomber, la giocatrice più prolifica sotto porta si è fatta male, e si è perso anche lei. Andiamo a giocare allo Stadium, in casa delle campionesse d’Italia. Se si dovesse vincere diventa una stagione fenomenale, ma per qualsiasi motivo  non ce la dovessimo fare il solo fatto di essere li a giocarci lo scudetto è qualcosa di straordinario e deve fare parlare solo bene delle mie giocatrici. Hanno fatto un’impresa contro ogni tipo di avversità. Non ammetto che si scarichino su queste ragazze una tensione che non gli deve appartenere, Perché sono state le numero uno”.

“Nelle ultime partite Clelland non ce l’ha mai fatta, così come la stessa Parisi. Stiamo facendo il possibile per recuperarla e siamo ottimisti. Giocare allo Stadium per me è un sogno, un palcoscenico che mi auguro diventi ordinario per il calcio femminile. A livello di classifica noi non saremo al capolinea della stagione, perché domenica non verrà alzato un trofeo. 1016 è il numero massimo di tifosi che avremo a disposizione domani e ce lo faremo bastare, perché siamo abituati a fare con quello che abbiamo, con umiltà e semplicità”.