Vuoti, lenti, distratti. Alibi finiti. Senza tifosi un ‘vantaggio’ per i giocatori

Su La Nazione si parla dei grandi problemi della Fiorentina. Una situazione grave, con il gruppo che non riesce a trovare una scossa. In altri tempi sarebbe partita la contestazione

Il calcio fragile della Fiorentina (primo e ultimo tiro in porta all’84’) è riemerso con così tanti indizi che è perfino inutile farne un elenco. La situazione è grave e verrebbe da aggiungere – con uno schizzettino di veleno – che la lontananza dei tifosi è un bel vantaggio per chi si rende protagonista di partite confuse e morbide come quella di ieri: in altri tempi le contestazioni – durante e dopo la gara – hanno travolto squadre che avevano atteggiamenti ben più coinvolti di questa. Così scrive La Nazione.

SCARSA DETERMINAZIONE. Magari a quei tempi i giocatori erano più scarsi, però la determinazione in campo era diversa. Ieri abbiamo visto una Fiorentina impaurita che Prandelli aveva cercato di scuotere con qualche mossa imprevista, ma il risultato si è infranto contro un Benevento essenziale e ordinato. Tutto qui, solo essenziale e ordinato: e Dragowski è stato il migliore della Fiorentina. E se ripensiamo a come lo Spezia nella settima di campionato aveva messo sotto il Benevento (0-3), c’è ancora meno da stare sereni.

DIFFICOLTA’. L’arrivo di Prandelli per ora non è servito a far ritrovare autostima ai giocatori, di sicuro non ieri, né a ricomporre il senso di squadra disordinatamente messo in mostra con Iachini: le difficoltà sono evidentemente profonde, così tanto da minare il senso di squadra contro il Benevento, non la Juve. Il clima fra l’altro è spento dentro e acceso fuori, perché la proprietà non perde occasione di far valere il proprio punto di vista con un impeto che poi in campo la squadra non riesce proprio a mostrare. E si sa, alla fine i tifosi tengono conto soprattutto di una cosa, anzi solo di quella: i risultati sul campo. Da questo punto di vista, nonostante i grandi investimenti, le soddisfazioni sono state davvero poche.