Davanti a sé l’ennesima sfida per un conto con la sorte ampiamente a credito. Di fronte lo specchio, dove Giuseppe Rossi è chiamato a confrontarsi ancora una volta principalmente con se stesso. I fantasmi, gli ennesimi di una clamorosa storia di sfortune, sono ormai alle spalle. Ma l’ultimo baluardo da superare si chiama Paulo Sousa.
L’intransigenza che il portoghese ha mostrato con le sue idee tattiche e nelle richieste fatte ai componenti della sua squadra nella passata stagione, hanno fatto letteralmente fuori Pepito da ogni possibile collocazione. Tanto da dover emigrare al Levante per dimostrare a se stesso di poter essere ancora un giocatore da medio-alti livelli. Impensabile chiedere a Rossi il lavoro di Kalinic. Difficile modificarne le caratteristiche a quasi 30 anni. Impossibile non notare come se sta bene, Pepito possa ancora essere decisivo semplicemente con il suo mancino e la sua tecnica.
“Dovrò lavorare per rendere questa squadra ed il suo gioco più imprevedibile”. Aveva salutato così Firenze Sousa negli ultimi giorni della scorsa stagione. E chi è più imprevedibile di Pepito con il suo mancino? Il suo futuro resta tutt’oggi un rebus. Non è Mario Gomez, che la Fiorentina vuol dar via a tutti i costi per i suoi 10 milioni lordi di costo. Pepito è un’altra cosa. E come tale va trattata. Lo sa bene Paulo Sousa. Anche se forse se n’è reso conto tardi. Perché ad ogni conferenza stampa non poteva mancare la domanda su Giuseppe Rossi, perché se non entrava Giuseppe Rossi faceva notizia, perché trattasi semplicemente di Giuseppe Rossi. E tanto basta. Con tutte le problematiche che una situazione del genere porta con sé. Servirà chiarezza su Pepito. Massima chiarezza. Nei confronti di chi al suo arrivo a Moena gli ha dedicato striscioni, cori e applausi, e dello stesso calciatore. Nessuno sconto o favoritismo, sia chiaro. Anzi. L’italoamericano dovrà conquistarsi sul campo la fiducia di Sousa. Ed in questo ritiro gli occhi saranno tutti per lui. Se Rossi sta bene può essere la scheggia impazzita di questa Fiorentina che si preannuncia tutt’altro che piena di campioni.

Di
Redazione LaViola.it