Il colombiano potrebbe partire dal primo minuto. Vincere per entrambe conta di più
Da anni il mantra è più o meno lo stesso: ‘la Coppa Italia come obiettivo per alzare al cielo un benedetto trofeo e come corsia preferenziale per l’Europa’. Purtroppo, però, la corsa viola a quel traguardo non vi è mai arrivata tra sfortune varie, demeriti, ed annesse guerriglie tra teppisti che di certo non hanno agevolato il compito. Stavolta, quanto mai, la strada appare in salita. Perché il divario con chi la Fiorentina andrebbe ad affrontare appare quanto mai netto: ben che vada col Torino ci sarebbero infatti Roma e Juventus sul cammino che porta anche solo alla finale. Ma tentar non nuoce.
Di fronte subito una prova per capire che 2019 attende la Fiorentina. Il Torino, infatti, non è solo l’avversario degli ottavi di finale di Coppa, ma è anche una diretta concorrente per il treno europeo. E se in campionato la squadra viola aveva rimediato uno dei suoi tanti segni X contro i granata, le impressioni che quella gara aveva lasciato erano comunque positive. Ma mentre i granata hanno fatto un piccolo step in avanti, la Fiorentina lo ha fatto indietro. E con Muriel, il salto in avanti che spera di fare il club viola, è multiplo.
Il colombiano potrebbe partire già dal 1’ al posto di Simeone. Con lui Chiesa e Mirallas. E c’è grande voglia di vedere l’ex Samp subito all’opera. A Malta, seppur contro un avversario di un livello decisamente inferiore, ha dimostrato di essere subito in palla. La condizione fisica non sarà certo ai massimi livelli, ma le sensazioni che ha trasmesso sono davvero ottime. Dall’altra parte c’è un Torino che prova a fare il salto di qualità, così come i viola, da anni. Ogni estate, infatti, Cairo prova a metter la freccia cercando di entrare stabilmente nel giro europeo, senza però esserci praticamente mai riuscito se non in una occasione. Ed anche quest’anno l’obiettivo è lo stesso.
Per entrambe, dunque, andare avanti in Coppa è fondamentale. Perché in palio non c’è solo un quarto di finale, ma la consapevolezza di poter ambire ad un 2019 importante. Fiorentina e Torino vogliono l’Europa, perché entrambe sanno che a giugno, con grandissima probabilità, diverse pedine importanti se ne andranno. Chiesa da una parte, con Milenkovic a rimorchio, Belotti dall’altra. Uscire dalla gara di domani con una delusione sarebbe il modo peggiore di iniziare il cammino che necessariamente dovrà portare a dei risultati in questa seconda parte di campionato. Sono tutti sotto esame, almeno da questa parte della sponda. Da Pioli ai singoli. Dall’altra c’è un po’ più di tranquillità, ma fino ad un certo punto. Se anche quest’anno il Toro dovesse finire a metà classifica è chiaro che qualcosa verrà rivisto. Un altro su cui saranno concentrate le attenzioni sarà Norgaard, che dopo Genoa-Fiorentina dovrebbe trovare continuità di impiego. Per capire se potrà essere lui la risorsa per la mediana che tanto serve. Fallire, insomma, non è concesso. Vincere conta di più, per entrambe.
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Redazione LaViola.it