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Voglia di trofeo: Conference, l’insidia grossa è il Palace. In Coppa Italia la strada è in salita
C’è voglia di trofeo per la Fiorentina. In Conference l’insidia grossa è il Palace. In Coppa Italia la strada è in salita
Per quanto di superstiti delle due finali perse di Conference League (o almeno di una) ne siano rimasti pochissimi, che in casa Fiorentina ci sia la voglia di sfatare quel tabù, alzare quella coppa e abbandonare per sempre questa competizione per salire di livello, è ormai cosa nota. Se si considera anche quella con l’Inter in Coppa Italia, il conto delle finali perse sale a tre negli ultimi quattro anni. Non si è nascosto praticamente nessuno dei protagonisti viola: quest’anno c’è voglia di alzare al cielo un trofeo. Lo hanno detto Pioli, Dzeko, Gosens…non proprio gente qualunque. Le strade per provare a farlo sono due.
EUROPA. Una è quella della Conference. Quest’anno, sulla carta, non ci sono squadre ingiocabili. Non c’è il Chelsea dell’anno scorso, non c’è l’Aston Villa di due anni fa (che comunque non arrivò in Finale), con Liga, Bundesliga e Ligue 1 che hanno mandato nella terza competizione europea Rayo Vallecano, Strasburgo e Magonza. Squadre rispettabili, per carità, ma che hanno valori molto inferiori a quelli della Fiorentina nel caso di tedeschi e spagnoli, di poco inferiore in quello dei francesi. L’insidia maggiore è, ovviamente, la squadra inglese del Crystal Palace, che ha un valore della rosa molto superiore a quello dei viola, come quasi tutte le squadre di Premier League.
Il Palace, tra l’altro, avrebbe dovuto fare l’Europa League avendo vinto l’FA Cup (escluso solo per la contemporanea presenza in E.L. del Lione con cui condivide la proprietà), battendo in finale il Manchester City. Ha vinto pochi giorni fa la Supercoppa inglese battendo ai rigori il Liverpool. Per quanto fosse arrivato a metà classifica nella scorsa Premier, dunque, è tutt’altro che da sottovalutare. Intanto c’è da superare l’ostacolo del playoff, contro il Polissya, formazione che vale un decimo della Fiorentina. Le insidie saranno come sempre numerose, come qualsiasi partita europea. Sempre che i viola passino il playoff, ci saranno potenzialmente squadre ostiche come l’Az, l’Anderlecht e altre realtà emergenti, un po’ come fu all’epoca quella del Bodo. Per quanto riguarda le squadre dei top5 campionati d’Europa, gli accoppiamenti dei playoff sono i seguenti: Strasburgo vs Brøndby; Crystal Palace vs Fredrikstad; Neman Grodno vs Rayo Vallecano; Rosenborg vs Mainz.
COPPA ITALIA. Aver visto vincere la Coppa Italia al Bologna dell’ex Italiano, non è piaciuto granché a molti tifosi e alla dirigenza della Fiorentina (“il loro allenatore, da noi, ha fatto tre finali e le ha perse tutte. Là l’ha vinta, cit.”). L’anno scorso i viola uscirono subito dalla manifestazione in una gara particolare, con l’Empoli, dopo aver passato più tempo a Careggi per il malore di Bove che sul campo. La strada per la Finale non si annuncia in discesa per la Fiorentina. Salvo exploit di squadre di secondo piano, come l’Empoli l’anno scorso che eliminò Fiorentina e Juventus o la Cremonese di tre anni fa che eliminò Napoli e Roma prima di trovare i viola, la parte di tabellone in cui si trova la formazione di Pioli è molto insidiosa.
Potrebbe già esserci l’incrocio col Como agli ottavi, coi lariani che, dopo gli investimenti faraonici delle ultime due sessioni di mercato si candidano ad un ruolo da protagonista nel prossimo campionato e pure in Coppa Italia. Nel dubbio c’è anche il Napoli, eventualmente ai quarti. Nella stessa metà di tabellone, ma ‘di sopra’, ci sono anche Inter e Roma. Insomma, la via per la Finale si annuncia molto impervia per la squadra gigliata.
ASTICELLA. Come detto, l’obiettivo è stato dichiarato. L’ambizione di provare a vincere un trofeo c’è. Con uno dei migliori portieri di Serie A e nella top10 d’Europa come De Gea, il vicecapocannoniere della scorsa Serie A come Kean, uno dei soli 5 tecnici che hanno vinto uno Scudetto come Pioli, la conferma del blocco che ha chiuso sesto l’anno scorso, l’innesto di Sohm, il riscatto di Gud, il rinnovo con (cospicuo) aumento del portiere spagnolo e i 3 milioni d’ingaggio che saranno corrisposti al tecnico, insomma, l’asticella è stata alzata, a parole, in parte anche coi fatti. Il tutto, ovviamente, andrà unito al tentativo di stare a ridosso della lotta per la Champions League in Serie A, provando ad entrarci. Facile? No. Ma neppure impossibile. Ora tocca al campo dare le sue risposte.