Domenica è entrato Gonzalez per Piatek, con Arthur Cabral rimasto in panchina. Arriverà il suo momento, servono i suoi gol
«Cabrao meravigliao / il centravanti della nostra selecao». Il coro da fare esplodere ad ogni suo gol era già pronto. Ma domenica, quando Piatek si è avviato verso la panchina e al suo posto è entrato Nico Gonzalez, non solo il coro è stato accantonato ma non c’è stato un solo tifoso viola che non si sia chiesto: perché non è entrato lui? E’ già una bocciatura? Perché Arthur Cabral in Svizzera lo chiamavano King Arthur, visto che l’area avversaria era il regno sportivo dove lui comandava e dettava le regole, scrive La Nazione.
I SUOI GOL. Si pensava che fosse lui la più probabile risposta al vuoto creato da Vlahovic. Ma anche nel calcio, come insegna Eduardo, gli esami non finiscono mai. Così, qualche sua apparizione pesante e macchinosa e l’esplosione di Piatek, lo hanno relegato ai margini. Da salvatore della patria a riserva della repubblica viola. Capita nello sport. Ma in una Fiorentina che vuol crescere, i suo gol e il fragore del centravanti che fa a sportellate con tutti, servono come il pane. Forza dunque «Cabrao meravigliao», che quel coro è solo stato riposto momentaneamente nel cassetto.

Di
Redazione LaViola.it