Voglia di fare calcio, ripartire, e rilanciare con entusiasmo. Le intenzioni sembrano questa per la Fiorentina. Parole e concetti già sentiti troppe volte. E regna lo scetticismo. Conteranno solo i fatti
Non sembrano concetti poi così nuovi quelli che va ripetendo Montella da quando è arrivato per la seconda volta alla guida della Fiorentina: voglia di fare calcio, e con entusiasmo. Non solamente da parte sua, ma anche nelle intenzioni respirate dai contatti e colloqui avuti con la proprietà. Accadde lo stesso proprio nell’estate in cui iniziò il suo ciclo, ed effettivamente a quelle parole corrisposero poi i fatti. Ma era un’altra era calcistica. E c’era un’altra direzione tecnica che aumentò forse troppo i costi fissi, ma portò a tre quarti posti di fila facendo vedere il più bel calcio d’Italia a detta di tutti.
Le intenzioni che fanno filtrare dalla Fiorentina sono queste, ripartire e rilanciare, con entusiasmo. Appunto. Ma proprio perché questi concetti sono già stati esposti svariate volte in passato, ed a cui non sempre sono poi corrisposte le conseguenti azioni, non scaldano affatto l’ambiente. Anzi. Lo scetticismo è tangibile. Nonostante Andrea in primis, ma anche Diego Della Valle siano tornati prepotentemente ad occuparsi della Fiorentina. Che altrove sarebbe la normalità, sia chiaro. Ma non per questa proprietà.
Cacciare Corvino? No, per il momento non è in preventivo né in ponte. Il dg salentino resterà in società e dovrà collaborare in sinergia con un ds ancora da prendere, e con un allenatore che nonostante rifiuti l’investitura ufficiale di manager, ufficiosamente sarà chiamato a dare indicazioni su chi prendere, chi no, su chi lasciar andare, e chi tenere. Ed in questa scelta è da individuare una buona parte di autocritica da parte della stessa proprietà. Perché Corvino avrà fatto tanti errori di valutazione tecnica. Ma serve a tutti i costi abbattere uno dei paletti (principale ostacolo): alzare il monte ingaggi.
Fin qui parole e comunicati. Ma lo scetticismo è tangibile. Raramente si è vista una partecipazione così scarna alla trasferta di Empoli, con poco più di 300 tifosi che seguiranno la squadra. Per non parlare della diserzione al Franchi. Mai come questa estate conteranno solo i fatti. A cominciare dalla permanenza o meno di Federico Chiesa per andare poi a cascata su acquisti e cessioni. Solo un mercato all’altezza ed importante, anche se fatto con l’autofinanziamento, perchè su questo nulla cambierà, potranno sancire una ripartenza o meno.
Intanto, provare a vincere una partita in campionato dopo mesi di astinenza, non sarebbe male. Anzi, è questo l’imperativo dato da Montella ai suoi contro l’Empoli, così come ha fatto anche il patron Andrea Della Valle. Perché ok il futuro, ma il presente dice che anche Spal e Sassuolo sono avanti in classifica. E che teoricamente, la salvezza, non è ancora cosa acquisita a livello matematico. Per questo spazio alla formazione migliore. Giovani ed esperimenti sono ancora rimandati.
Di
Gianluca Bigiotti