Due binari, la vetrina internazionale e il sogno Champions in campionato. Come il Betis. Puntando una finale contro Maresca
Ambizione. È la parola che ha usato Raffaele Palladino, per presentare – prima di addentrarsi nei risvolti di formazione – questa semifinale di Conference, questa notte speciale, questa Fiorentina che si specchia nei suoi avversari. Già, perché proprio come il Betis di Siviglia, i viola viaggiano su due binari paralleli: la vetrina internazionale e la possibilità di essere protagonisti fino in fondo in campionato. Perché la qualificazione alla Champions è difficile ma ancora possibile, scrive Alessandro Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport.
GRUPPO. La migliore notizia, dal punto di vista umano e non solo professionale, è arrivata nelle ultime ore dalla Spagna. «Il ragazzo si è rasserenato ed è pronto». Kean è pronto, poi vedremo se dall’inizio o a gara in corso, per continuare in questa sua stagione trionfale, per partecipazione, gol, voglia di essere protagonista. Una meritatissima affermazione personale e il segno tangibile di cosa è oggi la Fiorentina: un gruppo di lavoro in cui tutti svolgono perfettamente la propria parte. Dai dirigenti – che hanno scelto gli uomini giusti al posto giusto – a un gruppo di calciatori che – vale per molti – aspettavano solo una seconda chance nella loro carriera. Il tutto con un giovane direttore d’orchestra, che ha passato momenti delicati, magari anche di incomprensione, ma ha saputo coniugare le sue idee di calcio – innovative e creative – con un carattere che si è andato affermando. Certo, non ha e non può avere l’esperienza del suo dirimpettaio – Manuel Pellegrini – che rappresenta un’insidia in più in una sfida elettrizzante ed incerta.
VERSO LA FINALE. Dopo averlo lanciato nel Malaga quindici anni fa, ha rivoluto con sè un campione come Isco, che oggi rappresenta il suo allenatore in campo e può vantare una bacheca con cinque Champions. Altri tempi, altre storie. I suoi compagni di oggi, è normale, non sono invincibili. Ma il Betis è comunque una squadra di tutto rispetto e per questo servirà la Fiorentina migliore. Ambiziosa, come l’ha definita – con la parola giusta – Palladino. Perché arrivati a questo punto, conta il carattere e perché – come si dice sempre – a calcio si gioca con la testa più ancora che con i piedi. Una settimana da raccontare per i viola: la partita contro la Roma tra i due test europei, per provare ad andare per la terza volta di fila in finale di Conference. Probabilmente, nel caso, col Chelsea di Enzo Maresca. Sapevate che i due – Palladino e Maresca – hanno giocato anche insieme? Roba di oltre vent’anni fa. Sarebbe emozionante ritrovarsi di fronte…
Di
Redazione LaViola.it