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Rassegna Stampa

Vlahovic si ferma al Var, Belotti rientra ai box. Gallo non pervenuto

L’ex Dusan trova il gol, ma l’esultanza viene negata dal Var. Male Belotti, annullato da Bremer: tra le prove peggiori in viola

Per Dusan Vlahovic e Andrea Belotti quella di ieri sera non era una partita qualunque. Di fronte al serbo la società che lo ha svezzato e lanciato, un amore durato tre anni e mezzo trasformato in odio (sportivo) per la fuga a Torino. Dall’altra parte il Gallo, mezza carriera col granata addosso e tante battaglie nei derby ma soprattutto un presente in cui gli scarsi numeri sottoporta alimentano di nuovo paragoni e rimpianti indirizzati proprio al numero nove in bianconero. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

LA SERATA DI DUSAN. Fiorentina-Juventus è stata anche passato contro presente: lo è stato soprattutto per Vlahovic, che questo incrocio lo vive sempre come qualcosa di personale. Un duello contro un popolo, una città, a cui è rimasto comunque legato è che non era ancora riuscito a punire nei cinque precedenti in bianconero: stavolta c’era riuscito, al minuto trentatré, bruciando il connazionale e amico fraterno Milenkovic su una sponda volante di McKennie prima di una corsa forsennata sotto la curva bianconera, poi però il Var aveva cancellato sia il 2-0 che il suo urlo liberatorio. Nella ripresa ha avuto un’altra mezza occasione su una sbavatura di Kayode ma ancora una volta, davanti al viola, la porta per il talento di Belgrado si è ristretta.

GALLO NON PERVENUTO. Dall’altra parte Belotti è stato un corpo estraneo alla contesa fino al colpo di scena dell’intervallo, quando Vincenzo Italiano lo ha tolto dal campo. Quarantacinque minuti in campo racchiusi in una prestazione da “James Bond”: zero tiri, zero duelli vinti, sette palloni persi. La prova dello Stadium è forse una delle più negative delle dodici in maglia Fiorentina: in un tempo in cui la squadra di Italiano ha fatto fatica ad affacciarsi nella metà campo avversaria, i problemi in fase di manovra sono causa e conseguenza di una notte da ectoplasma per il numero venti, annullato in toto dall’ex compagno Bremer. E così Belotti non è andato neanche vicino a spezzare un digiuno che dura da quasi due mesi, per un giocatore che in queste prime dodici gare in maglia viola (un solo gol a referto, datato 11 febbraio 2024 contro il Frosinone) ha dimostrato di essere creatura diversa rispetto a quella ammirata sempre sotto la Mole, ma con la maglia del Torino.

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