Vlahovic da record. E quell’esultanza che fa sognare tutta Firenze

Come Hamrin 27 gol in un anno. Le feste dopo i gol aprono a un rinnovo? Ma lui vuole vincere…

Dusan Vlahovic questa volta ha battuto il suo idolo, Zlatan Ibrahimovic. E lo ha fatto segnando una splendida doppietta. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, con i due gol di ieri il serbo fa 27 nell’anno solare, eguagliando così il record di Kurt Hamrin. Nessuno nella storia della Fiorentina ha fatto meglio di loro.

Una notte magica quella del Franchi per il serbo, che con i suoi gol sta trascinando la squadra viola in zona Europa. E alcuni tifosi hanno letto il suo gesto dopo la rete decisiva come un segnale di apertura per un futuro ancora con la Fiorentina. Vlahovic si è toccato il petto indicando poi per terra, come a dire “resto qui”. La realtà però è che l’intenzione è sempre quella di non rinnovare il contratto.

EUROPA. La Fiorentina ha scelto lo scontro, mettendolo in rotta di collisione con la tifoseria e la città. Come racconta la Rosea, un dirigente viola incontrando un prestigioso club europeo ha raccontato: “Non può uscire di casa”. Dusan però è riuscito a farsi scivolare tutto addosso e continua a giocare e segnare. Con quelli di ieri sono 10 i gol segnati in campionato. La Fiesole non lo ama ma negli altri settori del Franchi i tifosi hanno ripreso a incitarlo.

VOGLIA DI VINCERE. Come noto sulle tracce di Dusan ci sono diversi club di Premier, oltre alla Juventus. Lui ha fame, la stessa del suo mito Ibra, e vuole vincere. Intanto però si gode il momento speciale, che comprende anche la qualificazione al Mondiale conquistata con la Serbia. Intanto si avvicina il mercato di gennaio: la Fiorentina continuerà a cercare offerte da presentare a giocatore o capirà che ha la clamorosa e inattesa possibilità di conquistare prima del previsto un posto in Europa anche grazie ai suoi gol? Ai primi di dicembre è atteso lo sbarco a Firenze di patron Commisso. Sarà lui a decidere la strategia. Il patron viola si sente tradito da un giocatore che considerava una specie di figlioccio.