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Vlahovic e l’esultanza da ‘cecchino’: “Ho sempre adorato la smitragliata di Batistuta ma non posso imitarlo”
La punta serba della Fiorentina svela il motivo della sua particolare esultanza dopo aver segnato un gol
Presente oggi sul Qs-La Nazione lunga intervista al giovane attaccante della Fiorentina Dusan Vlahovic. Il serbo racconta il suo esordio in Serie A con la maglia viola, le voci di mercato che lo scorso gennaio lo volevano via da Firenze, la sua particolare esultanza da ‘cecchino’ e l’importante amicizia con Nikola Milenkovic, che l’ha aiutato molto a crescere sotto il profilo professionale ma non solo:
L’esordio a San Siro e la prima da titolare a Reggio sono state le sue tappe più importanti…
«Esordire in uno stadio come quello contro l’Inter è stata un’emozione unica che mi porterò per sempre dentro. Qualcuno potrà pensare che la gara col Sassuolo sia stata un’occasione persa per me, ma non dimentichiamoci che è stata una partita molto dura in un momento difficile».
Ci spiega da dove nasce la sua esultanza da «cecchino»?
«Fin da bambino mi divertivo a vedere i video di Batistuta e ho sempre adorato la sua smitragliata sotto la curva, come quella fatta dopo un gol alla Juve qui al ’Franchi’. Non mi permetterei mai di esultare come lui ma ho comunque scelto un modo simile di festeggiare».
A gennaio è stato davvero vicino alla cessione?
«Sono felice di stare a Firenze e il mio unico obiettivo è sempre stato quello di giocare. Ho preferito farlo qui con la Primavera, piuttosto che altrove».
Quanto è stato importante Milenkovic per la sua crescita?
«È stato decisivo. Conosco Nikola da tanti anni e posso solo dirgli grazie, anche perché ogni volta che viene a vedermi segno almeno un gol. Per cui spero che continui ad essere il mio primo tifoso”
