La Fiorentina va da 0-2 a 2-2, ma alla fine subisce la sconfitta per mano dell’ex Ilicic su rigore. L’Atalanta spreca tanto
Un’ora di sola Atalanta e fino a quel momento sembrava tutto facile per la Dea, in vantaggio di due gol con la doppietta di Zapata e soprattutto sostenuta da un gioco brillante e da una tecnica irraggiungibile per la Fiorentina. Poi però, appena ha allentato la presa, si è scatenato il ragazzino, doppietta anche per Dusan Vlahovic, rimonta completata al 22′ del secondo tempo e persa di nuovo tre minuti dopo col rigore di Ilicic. Alla fine la vittoria dell’Atalanta era giusta, considerando la quantità e la qualità delle occasioni da gol, oltre alle prodezze di Dragowski, ma se è arrivata in fondo col fiatone è stato solo per colpa sua, per i troppi errori in zona-gol e per le due disattenzioni che a un centravanti spietato come Vlahovic non si possono regalare. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
DEA DI UN ALTRO LIVELLO. Non c’è stato confronto nel primo tempo, la tecnica dell’Atalanta era troppa per la fragile consistenza della Fiorentina. E questa differenza veniva ampliata dal modo in cui le due squadre si stavano affrontando, con duelli diretti. In questa maniera Pasalic era oltre Amrabat, De Roon limitava Castrovilli mentre non succedeva il contrario, Freuler toglieva Bonaventura dalla sfida, Muriel risucchiava fuori zona Milenkovic e lo metteva in difficoltà, ancora più in crisi Quarta contro Malinovskyi, mentre per Pezzella era impossibile contenere Zapata, che talvolta si spostava a sinistra per far ruotare il tridente atalantino.
INCONTENIBILE ZAPATA. L’Atalanta ha attaccato fin dall’inizio ed ha segnato presto, al 13′, con un colpo di testa di Zapata su angolo di Malinovskyi. La Fiorentina, marcando a zona sui corner, aveva Bonaventura come marcatore di Duvan, mentre il suo miglior colpitore di testa, Milenkovic, era su Pasalic. Si può capire bene con quanta facilità il colombiano si sia liberato della marcatura di Bonaventura. I viola sono stati incapaci di reagire, l’assenza di Ribery ha tolto loro anche il miglior elemento tecnico. Dragowski ha tolto a Zapata per due volte la palla della doppietta, ma alla terza occasione non ha potuto metterci una pezza: la palla di Malinovskyi, che si è liberato facilmente di Biraghi, è stata un capolavoro.
VLAHOVIC TRASCINATORE. Il 2-0 del 45′ non dava l’idea esatta di quanto era successo in partita e le parate di Dragowski permettevano alla Fiorentina di crederci ancora un po’. Vlahovic, 21 anni, si è messo sulle spalle la squadra e l’ha trascinata verso un’impresa. L’azione del suo primo gol (viziata da un fallo laterale “rovesciato”) è partita da lui e conclusa con un sinistro terrificante. Quella della doppietta è nata in contropiede, con un bel lancio di Castrovilli, un sombrero di Kouame su Djimsiti e l’assist per il tocco in rete di Vlahovic. Ci ha pensato un ex, Ilicic, a restituire la vittoria ai suoi con un rigore per un tocco di mano di Quarta su cross dello stesso sloveno.
Di
Redazione LaViola.it