L’ex portiere viola Viviano gioca in Turchia e ieri ha salutato Biraghi e compagni in ritiro: “Si rifaranno”
Vero cuore viola, da qualche anno Emiliano Viviano è “emigrato” in Turchia, dove difende la porta del Fatih Karagümrük. E ieri sera non ha perso l’occasione per salutare a Istanbul la squadra di Italiano in ritiro. “Dopo il pareggio in casa contro il Riga – dice il portiere al Corriere Fiorentino -. Per la Fiorentina oggi sarà un bel test. Siamo comunque alla seconda gara del girone e nulla sarà perduto. È vero, la Fiorentina sta faticando a livello di risultati e sta avendo qualche black out, ma è anche vero che ci sono state gare in cui avrebbe meritato di vincere. Penso a quella con la Juventus per esempio, ma anche a quella con lo stesso Riga in Europa. Però, ripeto, stasera sarà un bel test che sono curioso di vedere. Loro sono secondi in classifica non per caso e sono un squadra vera“.
L’ISTANBUL BASAKSEHIR. “È una squadra solida, che gioca bene e che, per adesso, ha subito zero gol in campionato. È una società nuova, nata pochi anni fa, che ha già vinto un campionato turco e che conta diverse partecipazioni in Europa. Il suo allenatore, Emre, ha giocato nell’Inter. E siccome è un appassionato della Serie A, ha cercato di portare in Turchia qualche calciatore italiano. Ci sono Biglia, mio ex compagno nel Fatih Karagümrük, Duarte, brasiliano che ha militato anche nel Milan, e il nostro Okaka“.
SERVE UNA GRANDE PRESTAZIONE. “Sicuramente. In Europa, poi, tutte le partite sono temibili. A questo aggiungiamo anche che loro sono più avanti, visto che hanno disputato tutti i preliminari di Conference. Certo, qualitativamente la Fiorentina è superiore, ma nel calcio, si sa, non vince sempre chi è più forte. Quindi bisogna fare attenzione“.
AMBIENTE. “Non sarà il solito clima turco. L’Istanbul Basaksehir è una squadra che non ha molti tifosi, proprio perché è una squadra giovane. Anche se immagino che allo stadio ci andranno appassionati di altre squadre turche, curiosi di assistere a questo match europeo“.
GIOCATORI PIÙ TEMIBILI. “Il Basaksehir, come già detto, è una squadra che gioca bene, organizzata. Per questo credo che non si debba temere la giocata del singolo, bensì il gruppo. Poi ci sono giocatori importanti che possono fare la differenza – da Traoré a Okaka ad Aleksic – ma quello che fa più paura è il collettivo“.
VIOLA IN DIFFICOLTÀ. “Si fa sempre molto presto a parlare di crisi. Io credo che si debba avere pazienza e cercare di tenere un certo equilibrio di giudizio. La società, l’allenatore e la squadra meritano fiducia e hanno crediti per quello che hanno fatto nella scorsa stagione. Certo, siamo tutti affamati di risultati, ma questa squadra merita pazienza“.
JOVIC E CABRAL. “Sono un estimatore di Cabral, un giocatore che fa tanto lavoro e che, per adesso, è mancato solo dal punto realizzativo. Il calcio è fatto da due fasi e la Fiorentina, non solo Cabral, arriva benissimo fino alla trequarti, ma purtroppo sbaglia nella scelta finale o nel tiro in porta. È un periodo particolare che non rispecchia il reale valore della squadra. Vedrete, arriverà anche il momento in cui faranno due tiri e segneranno due gol“.
Di
Redazione LaViola.it