Fiorentina e Samp sono stampate sulla pelle di Emiliano Viviano, con un giglio tatuato sul petto e il Ponte Vecchio e la Lanterna di Genova sullo stesso braccio. In Liguria il portiere nato e cresciuto a Firenze ha trovato una seconda casa, ma il primo amore e 10 anni di curva Fiesole non si scordano. Piuttosto si rischia la pelle, come quando da portiere del Brescia si camuffò con sciarpa e cappellino pur di andare a Bergamo (città «nemica») a vedere la Fiorentina contro l’Atalanta. In famiglia c’è poi la primogenita Viola a ricordargli le origini e questo amore con il nome.
Sarà per questo che Viviano quando gioca contro la Fiorentina dà sempre il meglio. Anche voglia di rivincita, visto che 5 anni fa realizzò sì il suo sogno di giocare in maglia viola ma poi la società non lo riscattò. Sette milioni e mezzo furono ritenuti troppi dai viola. La scorsa stagione, impedì a Babacar il gol vittoria; Viviano si lasciò andare ad un gesto di stizza che fu scambiato come disperato per aver impedito la vittoria alla squadra del cuore. In molti ci videro un atto di romanticismo che presto diventò virale e che il portiere ha poi smentito.
E nel 2013, alla fine di Juventus-Fiorentina, strappò di mano a Borja Valero e gettò a terra la maglia bianconera scambiata dallo spagnolo con Pirlo. Altra immagine virale, con lui che si giustificò dicendo: «Non è mancanza di rispetto per Pirlo, la Juve o il pubblico di Torino. Il mio gesto voleva solo evitare che Borja si presentasse sotto la curva viola con una maglia bianconera», roba che solo un tifoso vero può capire.

Di
Redazione LaViola.it