Rassegna Stampa

Vittoria viola, ma che fatica: 26 tiri per trovare un gol

Published on

Partita a una porta per la Fiorentina che è riuscita ad avere la meglio del Viktoria solamente nei tempi supplementari

Nelle dichiarazioni immediatamente prima della partita Nikola Milenkovic era stato profetico: «Le occasioni vanno sfruttate sennò diventa difficile con il passare del tempo». Ed è andata proprio così finché al primo minuto del supplementare Nico Gonzalez non ha tolto il tappo. Scrive il Corriere Fiorentino.

Una liberazione, una dose di pura gioia. Per lui che nelle partite che contano è sempre il più atteso. Per la Fiorentina che tiene vivo il sogno di alzare una coppa europea, e per i suoi tifosi. Per Italiano che in caso di eliminazione sarebbe stato sommerso dalle critiche e invece al momento del gol si è tuffato tra la gente dietro la panchina.

I tempi regolamentari avevano prodotto una sofferenza che probabilmente solo questa Fiorentina può «regalare». Una partita intera giocata nell’area avversaria senza segnare. Tanta sfortuna nel primo tempo, quando Belotti e Kouame hanno fatto collezione di pali. Anche se lo stesso Mandragora a fine gara ha ammesso onestamente che «non è solo sfortuna, dobbiamo essere più concreti e segnare le occasioni che ci capitano». E così la sterilità offensiva di questa squadra si è manifestata nella sua interezza. I numeri prima del gol parlavano di 26 tiri totali di cui solo 6 in porta (5 di questi nel primo tempo).

Un dominio territoriale assurdo, così come il possesso palla oltre il 73%, a cui ha fatto da contraltare il record mondiale di cross sbagliati

Al 90’ i lanci arrivati a destinazione erano stati 13 su 50. Una sovrapproduzione senza precisione alcune tra errori tecnici e stanchezza, soprattutto da parte di Biraghi (che si è fatto perdonare segnando il 2-0) e Dodo, i due deputati a rifornire dalle fasce. Ma anche sugli angoli non è che sia andata meglio. Fino al tiro di Quarta e al corner della liberazione. Un sentimento condiviso dallo stesso capitan Biraghi: «Avevamo pensieri negativi perché la palla non voleva entrare».

Ci ha pensato allora uno stremato Nico Gonzalez. Il «Diez», quello a cui viene sempre ricordato di essere il più pagato della storia del club. Purtroppo, però, dopo un ottimo inizio di stagione l’infortunio ha complicato il suo inverno. Nel 2024 non aveva praticamente mai inciso. L’ultimo gol risaliva all’11 febbraio nella goleada al Frosinone. Nella notte (finora) più importante, ha portato la Fiorentina in semifinale. E questo conta più di tutto. Perché, come Italiano, prima di parlare di futuro anche lui vuole alzare una coppa.

14 Comments

Popular Posts

Exit mobile version