Rassegna Stampa

Vittoria di maturità: non era semplice gestire l’entusiasmo. Torreira piccolo gigante

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Ci pensa ancora l’uruguaiano, capocannoniere della Fiorentina in campionato: come un coltellino svizzero, mille funzioni in uno

C’era profumo d’Europa, ieri, a Firenze. Merito di una viola in… fiore che, partita dopo partita, si fa sempre più bella. Doveva vincere, contro il Venezia, e l’ha fatto. Doveva dimostrare di saper gestire l’entusiasmo (erano in 31 mila al Franchi) e l’ha fatto. «Alla Juventus penseremo dopo», aveva detto Italiano alla vigilia. E stavolta, contrariamente a quanto accaduto alla vigilia della gara d’andata, alle parole son seguiti i fatti. Così scrive il Corriere Fiorentino.

SPRECHI. La risposta è arrivata subito. Pronti via infatti, la Fiorentina ha preso il controllo della gara, occupando in massa la metà campo di un Venezia arrivato al Franchi con una sola missione: resistere. Il problema, quindi, era sbloccarla. Un palo (clamoroso) di Ikonè, Gonzalez fermato da due passi da Maenpaa e l’occasione di Cabral: al 20′ già tre enormi opportunità sprecate per la Fiorentina.

PICCOLO GIGANTE. Là in mezzo però, c’è un piccolo gigante. Uno che, in stile Dottor Wolfe, «risolve problemi». E così, prima che nell’aria si diffondesse una pericolosissima ansia da porta stregata, eccolo lì, Torreira. Il più piccolo, eppure, il più sveglio di tutti. Sono 5, con quello di ieri, le reti in campionato. Regista, incontrista e, da ieri, pure capocannoniere viola in serie A. Una specie di coltellino svizzero: mille funzioni in uno.

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