Virgili: “A Sarri volevano prendere Brekalo, ma lui spinse per Zaccagni. Se fossi il presidente viola…”

Il figlio di Pecos Bill, tifoso viola e grande amico di Sarri, parla alla vigilia della sfida contro la Lazio: “Fiorentina ora piccola, siamo depressi”

Aurelio Virgili, figlio di Pecos Bill e grande amico di Sarri, ha parlato così a Radio Bruno: “Ci sentiremo stasera intorno alle undici e mezzo-mezzanotte, è il nostro appuntamento settimanale. La Lazio a volte ha dei passaggi a vuoto, ne abbiamo parlato diverse volte. Lui dice che è come se spengessero l’interruttore. Ma accade soprattutto con le squadre deboli, mentre contro il Milan ho rivisto il suo Napoli dei tempi d’oro”.

AMICIZIA. “Con Maurizio ho un’amicizia fraterna, simpatizzo sempre per le sue squadre, ma sono tifosissimo della Fiorentina. E ora purtroppo dobbiamo metterci tra le piccole del campionato, nonostante alcune buone partite. Siamo abbastanza depressi”.

VIOLA. “Non credo che la rosa con la Fiorentina sia così scarsa. Del Torino, ad esempio, ne avrei presi pochi… E’ più l’atteggiamento. Ero nel Parterre, vedevo Italiano richiamare i giocatori e loro fare spallucce. Poi la formazione: quella della Lazio è sempre quella, con alcuni dubbi. Quella della Fiorentina invece non si sa, tra turnover e altro”.

BREKALO E ZACCAGNI. “Mi ricordo benissimo quando ero a cena da Maurizio e volevano prendergli Brekalo, ma lui a gran voce chiese Zaccagni. Sono giocatori che ha voluto lui, quest’anno invece la Lazio ha speso per giocatori che lui non voleva. Se a Firenze fossero venuti Casale, Vecino, ci sarebbe stata insurrezione popolare. Invece alla Lazio li ha voluti lui. Ad esempio c’è Ilic che Sarri vorrebbe a Roma da anni. Ma anche Hojlund. Poi è chiaro, non è lui che fa campagna acquisti. Se io fossi il presidente della Fiorentina prenderei lui, poi il direttore sportivo con cui si trova meglio. Lotterebbe per lo Scudetto”.

SINGOLI. “Se Italiano ha scelto questi giocatori, le colpe sono di Italiano. Se gli sono stati dati, la colpa è di chi ha fatto mercato. Ma serve sintonia, allenatore e direttore sportivo dovrebbero andare a casa insieme. Guardate l’Atalanta chi ha venduto negli anni, ma soprattutto chi ha ricomprato. Il problema non è vendere Vlahovic o Chiesa. Zapata era tra i migliori centravanti e ora non gioca”.