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Viola Village: le parole di Dragowski, Terracciano, Rosati e Andonov

Le principali dichiarazioni dei portieri viola dal palco del Viola Village

Secondo giorno di ritiro a Moena e primo evento al Viola Village con i giocatori viola. Protagonisti questa sera i quattro portieri presenti in ritiro, ovvero Dragowski, Terracciano, Rosati e Andonov. Queste le loro principali dichiarazioni:

TERRACCIANO: “Spogliatoio? Venuti bel personaggio, Igor sembra serio ma porta allegria. Ma sul lavoro siamo tutti seri. Cerchiamo di fare il massimo giorno dopo giorno”. Io sempre pronto? Da un lato c’è predisposizione, perché affronto l’allenamento pensando sempre alla partita. Poi viviamo tutto con serenità tra di noi, non ci sono difficoltà. So che è una mia forza e cerco di mantenerla. Senza tifosi allo stadio? Ci mancano tantissimo, abituarsi al silenzio è stato dura. Speriamo di averli allo stadio presto, vorrebbe dire dare un bel segnale. Rigori? Ora studiamo tutto, arriviamo preparati. Durante la settimana studiamo caratteristiche degli attaccanti. Poi anche l’istinto fa la differenza”.

DRAGOWSKI: Difetto? La testa. Difetto grande. C’è da lavorarci. Parata più difficile? Quando la palla sembra facile è quando in realtà ci sono difficoltà. Il miracolo è anche istinto. Italiano? Ci stiamo trovando bene, facciamo cose diverse rispetto agli altri anni: i mister chiedevano palla lunga, ora invece iniziamo da dietro con passaggi corti. Nuovo look? La barba lunga è troppo fastidiosa, non ce la facevo più. A casa avevo problemi, veramente. Portiere più forte? Donnarumma è tra i migliori, è completo, sa fare tutto, oggi bisogna saper giocare con i piedi non solo calciarla lunga. I tifosi ci mancano allo stadio soprattutto nei momenti difficili, ci invitavano. Quando arrivi in un momento in cui sei stanco mentalmente e fisicamente ti danno una mano”.

ROSATI: “Drago è un portiere giovane, c’è sempre da migliorare e da imparare. Portiere più forte al mondo? Ora penso che Donnarumma sia tra i più forti al mondo, specie all’Europeo. Può ambire a qualcosa più importante. Con il preparatore dei portieri c’è sempre un legame particolare, ci capisce e ci segue dal punto di vista mentale. Si crea un ottimo rapporto anche umano”.

ANDONOV: La cosa più difficile per un portiere? Giocare con in piedi. Se sbagli rischi di concedere gol.

 

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