Senza esterni (Gonzalez, Dodò, Sottil) il 4-3-3 perde imprevedibilità, il tecnico ha iniziato a cambiare contro Verona e Atalanta. Giovedì in Scozia…
E’ dall’inizio della stagione che va così e il problema è che lo dice Italiano: iper produzione fino alla trequarti e raccolto minimo. Restano i fatti, cioè l’undicesima posizione in campionato e l’ultimo posto a pari merito con il Riga nel girone di Conference. Ora una gara da non sbagliare a Edimburgo, per restare in corsa in Europa. La Fiorentina ci arriva un po’ meglio dal punto di vista della convinzione – a parte la sterilità, prestazione accettabile a Bergamo – ma insieme ai soliti problemi che alla fine fanno virtuale compagnia a Italiano durante le conferenze stampa: abbiamo creato tanto, ma… Così scrive La Nazione.
DA RISOLVERE. Problemi che a questo punto è il caso di provare a risolvere, perché è dall’inizio della stagione che si parla della famosa «assenza di qualità» quando devono essere prese le decisioni finali. Italiano ha aggiustato il modulo contro il Verona (Barak più alto e meno possesso palla) e nell’ultima mezz’ora di Atalanta-Fiorentina è direttamente passato al 4-2-3-1 con Jovic dietro a Kouame. Una scelta che l’allenatore ha fatto a partita in corso: chissà se in Scozia, in una occasione così importante, Italiano avrà il cuore di impostare il match lasciando da parte il suo sistema di riferimento.
SENZA ESTERNI. Senza gli esterni di maggiore qualità (Gonzalez e Sottil) il 4-3-3 ha perso molta efficacia e molto sta pesando l’assenza di Dodò, funzionale per rendere più imprevedibile questo sistema di gioco.
Di
Redazione LaViola.it