 
																												
														
														
													A metà 2022 saranno finiti i lavori, prima per le strutture di giovanili e donne, poi per quelle della prima squadra
“La festa di Natale 2022 la faremo qui al Viola Park”. Queste le parole dell’architetto Marco Casamonti che ha diretto stamani il sopralluogo di Rocco Commisso, con il figlio Joseph e la moglie Catherine, di Joe Barone e della stampa fiorentina all’interno del centro sportivo che sta nascendo a Bagno a Ripoli. In realtà, secondo le speranze del presidente viola ma anche secondo il cronoprogramma dei lavori, “con 15 mesi di lavori saranno completati i primi tre edifici, quelli per i giovani, per le donne e il media center, oltre alle ville. Mentre gli edifici per la prima squadra maschile e il resto in 18 mesi”. Tempi presi a partire da marzo scorso, quindi il completamento del Viola Park avverrà anche prima rispetto al Natale 2022.
I lavori procedono spediti, dopo qualche mese di ritardo iniziale dovuto alla lunga serie di permessi e ai lavori preliminari a livello archeologico e di bonifica (400 mila euro spesi per ripulire l’area dalla vecchia discarica abusiva, oltre 1 milione di euro per gli scavi archeologici). Come detto, alcune strutture sono più avanti con la lavorazione, e la villa centrale (che sarà la struttura hospitality e accoglierà anche la sede della Fiorentina) è praticamente pronta per buona parte: mancano solo gli arredi, specie nelle sale interne.
Adesso l’attenzione è anche verso i Comuni di Bagno a Ripoli e Firenze: “Siamo in attesa che il Comune di Bagno a Ripoli espropri il terreno per i parcheggi, e che il Comune di Firenze realizzi la tramvia come opera primaria”, ha aggiunto Casamonti. Ovviamente due opere fondamentali per arrivare al Viola Park, che sarà un “punto di ritrovo e un orgoglio per i fiorentini”, si augurano da casa Fiorentina. L’investimento, dai 70 milioni previsti inizialmente, è arrivato a 87. Sembra intanto scongiurato un nuovo ricorso di Italia Nostra, dopo quello presentato qualche mese fa: “Siamo dispiaciuti della polemica di Italia Nostra, è sembrata pretestuosa: tutto quello che facciamo mantiene l’identità del luogo. Costruzioni intorno a spazi verdi. Non è stato compreso il valore paesaggistico del progetto”, ha aggiunto l’architetto fiorentino, nato e cresciuto su una collina con vista proprio sul futuro Viola Park. Un progetto da 25 ettari tra campi di calcio, strutture diffuse (massimo al primo piano) e coltivazione a verde. “Qui faremo anche l’olio di Caterina”, dice Commisso. “E nella cappella, voluta da mia moglie, faremo anche i matrimoni”. Già, nel nuovo centro sportivo anche eventi e aperture per tifosi, appassionati e curiosi.
Queste alcune foto realizzate da LaViola.it sull’avanzamento dei lavori nel Viola Park:
 
												
																					









 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Marco Pecorini