Via al cantiere per il centro sportivo da sogno, ma spiccano le assenze di sindaco metropolitano e presidente della Regione. E Commisso…
Inaugurazione a inviti riservati, causa Covid, per la presentazione ufficiale del Viola Park a Bagno a Ripoli. Un centro sportivo da sogno: come ricorda Rocco Commisso nessun proprietario precedente della Fiorentina è mai riuscito a realizzarlo (Casamonti dice in 18 mesi). Ma alla presentazione si notano anche le assenze (i presenti erano circa 30), su tutte quelle del presidente Eugenio Giani e del sindaco di Firenze Dario Nardella. Così scrive il Corriere Fiorentino.
NON INVITATI. Sotto il tendone a Bagno a Ripoli, prima di piantare (Commisso con una vanga di colore oro) un ulivo centenario, ci sono Rocco e famiglia, Joe Barone, altri dirigenti viola, il sindaco Francesco Casini, il parroco della Fiorentina don Massimiliano, i manager e gli operai delle imprese coinvolte. Ci sono alcuni tifosi, tra cui il presidente di Atf (l’associazione che riunisce i club delle curve) Federico De Sinopoli. Ma qualcuno aveva invitato ufficialmente Nardella (che sul progetto ha competenza come sindaco della Città metropolitana) e Giani (come presidente della Regione)? La Fiorentina fa solo sapere che Commisso ha parlato con Nardella lunedì scorso, nel corso dell’incontro sul Franchi, dicendo che c’erano pochi posti e che il sindaco non avrebbe fatto problemi per il mancato invito. Non solo: Barone ha invitato il soprintendente Andrea Pessina, che avrebbe declinato. Dagli uffici di Giani invece si fa sapere di non aver ricevuto né un invito ufficiale né una telefonata. Da Palazzo Vecchio si precisa poi che quello di Commisso era un pourparler a margine dell’incontro in cui nessuno ha invitato il sindaco, e che il patron ha fatto solo sapere che forse l’inaugurazione si sarebbe tenuta giovedì e che c’erano pochi posti.
STADIO. Durante la diretta social con le domande dei tifosi (le uniche ammesse), Commisso ha fatto i «complimenti» al «ragazzo» Casini per i tempi dell’approvazione del progetto. E sollecitato ancora Nardella e Giani: «Lo stadio? Ci vorranno anni per farlo. Ora il restyling del Franchi lo farà Nardella mentre su Campi ancora non si sa niente. Io non posso spendere tutti questi soldi per un progetto, se non so che alla fine c’è la volontà di farmi andare avanti in quel che voglio fare».
ENTRATE. Intanto partono i lavori al Viola Park: la casa «dedicata al popolo viola», si legge su una maglia creata ad hoc. Anche se poi Commisso ribadisce che quella «è casa mia» e che non farà entrare chi «critica, critica, critica».

Di
Redazione LaViola.it