Il punto sulla situazione al Viola Park che ancora non può avere l’agibilità per aprire le porte ai tifosi per le amichevoli
La partita di oggi contro il Parma, anticipata alle 19 per motivi di illuminazione, si giocherà a porte chiuse per tifosi e stampa e anche quella contro il Catanzaro di domenica prossima, per ora in programma alle 20 seguirà lo stesso copione. Le due amichevoli più importanti della preparazione in loco, pensate dalla Fiorentina come evento collettivo per far vivere il Viola Park a tutti i supporters si disputeranno così senza nessuno. Con le sole squadre protagoniste – le partite saranno visibili su Dazn – ma senza alcun contatto con gli spettatori. Si legge su la Repubblica.
La strada verso l’agibilità resta tutt’altro che in discesa
Premettendo che tale autorizzazione spetta a Prefettura e Vigili del Fuoco e non certo alle istituzioni come il Comune di Firenze o quello di Bagno a Ripoli, tirati dentro alla questione in maniera spesso inappropriata, sono due gli scogli principali che ancora rendono lo stadio Curva Fiesole inutilizzabile per motivi di sicurezza. Il primo problema è la via di uscita dal campo dei giocatori dallo stadio stesso di tremila posti. Il percorso originario prevede un tracciato che toccherebbe l’area di servizio destinata ai tifosi. Non proprio il massimo della sicurezza.
Ecco quindi che per modificare un impianto inutilizzabile si è proposto come misura compensativa la presenza di stewart e altro servizio di sicurezza. Tale richiesta verrà esaminata e il placet spetterà al comitato Tecnico Regionale cioè la Commissione dei dirigenti dei Vigili del Fuoco della Toscana.
Il secondo punto riguarda invece le recinzioni del mini stadio
Essendo costituite da muri storici non modificabili in quanto vincolati dalla soprintendenza. Ma essendo questi muri inferiori allo standard richiesto (210 cm anziché 250 cm) si è chiesto una deroga al prefetto che dovrà dare a sua volta il permesso necessario. Oltre al nullaosta del Coni. Arrivati questi due sì, da parte di Vigili del Fuoco e Prefettura, la commissione provinciale istituita proprio presso la prefettura concederà l’agibilità all’impianto.
Un meccanismo in cui tutte le parti in causa stanno lavorando nel più breve tempo possibile. Spesso per ottenere questi permessi ci vuole un periodo assai più lungo di quello riservato ai viola. Un percorso in cui la consapevolezza di garantire a tutti i tifosi la sicurezza necessaria è la stella polare, anche per salvaguardare la società rispetto a problemi che potrebbero sorgere in caso di inadempienze.
Qui la nota della Prefettura (una delle parti in causa) sulla situazione
La prefettura chiarisce che, in merito alla richiesta di deroga prevista dall’art. 22 del DM 18/3/96, per le aree di servizio del Ministadio del Centro Sportivo Viola Park, si riepiloga la procedura:
1) il SUAP del Comune di Bagno a Ripoli ha trasmesso ieri al Comando provinciale dei VVF la richiesta di deroga per gli ambiti di competenza dei VVF. In particolare, la deroga chiesta riguarda l’art. 8 del DM 18/03/1996 (lo spazio di attività sportiva costituita dal campo C9 è provvisto di una sola via di uscita per gli atleti);
2) l’istruttoria è stata immediatamente avviata. Il parere viene reso dalla Commissione tecnica regionale dei VVF.
3) una volta rilasciato il parere, unitamente alla richiesta di deroga di cui all’art. 5 del predetto decreto, e al parere del CONI nazionale, trattandosi di impianto sportivo, il tutto viene trasmesso con l’intero progetto alla al SUAP del Comune di Bagno a Ripoli, che inoltra alla Cpv della Prefettura Una volta ottenuta dalla Cpv la fattibilità e l’agibilità dell’impianto, può essere concessa con decreto della Prefettura la deroga.
Ad oggi non è pervenuta alcuna richiesta.
Di
Redazione LaViola.it