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Viola, inferno e ritorno. Rabbia e cuore nella ripresa. Bonaventura cambia la Fiorentina

Da Ribery a Callejon, tanti in difficoltà. Ma nella ripresa buoni segnali e occasioni per la squadra di Prandelli. Che poi arriva al pari

Se cancelliamo il primo tempo, ma proprio cancellato, restano negli occhi il cuore, la rabbia, il furore della Fiorentina che se l’è vista brutta, ma brutta davvero. Il Genoa è andato in vantaggio al 44′ del secondo tempo con l’unica azione della sua ripresa. Prima di quel gol, la Fiorentina aveva avuto sei occasioni nitide per segnare e in una di queste, intervenendo dal Var, Banti aveva consigliato Doveri di annullare la rete di Bonaventura per una leggera trattenuta dello stesso Bonaventura su Lerager. La sconfitta avrebbe stroncato la Fiorentina e rilanciato il Genoa. Mancavano 8 minuti, recupero compreso, con una parata clamorosa su Destro in contropiede Dragowski ha tenuto in partita la squadra e all’ultimo soffio, di forza, di rabbia, con i nervi a fior di pelle e il sangue agli occhi Milenkovic ha pareggiato. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

45′ DI NIENTENel primo tempo il pallone usato al Franchi non era di cuoio, ma di piombo. Per trascinarlo da una metà campo all’altra Fiorentina e Genoa impiegavano un’eternità. Giocavano tutt’e due contro il loro terrore. Prandelli avrebbe voluto più coraggio, ma la Fiorentina era ancora frenata, impaurita, incerta. Cercava il guizzo di Ribery, ma Ribery non era in partita. Sperava nell’esperienza di Callejon, ma Callejon in tutto il primo tempo ha fatto un cambio campo ed è finita lì. Voleva lo spunto di Castrovilli, ma Castrovilli è stato ancora una volta schiacciato dal peso di quel 10 che in questo stadio significa storia e gloria.

JACK LA CAMBIA. Nel secondo tempo la partita è cambiata e gran parte del merito l’ha avuto Bonaventura entrato al posto dell’infortunato Castrovilli. L’ex milanista ha cominciato subito a inserirsi in area genoana a fari spenti e le occasioni hanno preso a fioccare. Il Genoa era incapace di ripartire mentre Biraghi da sinistra e Callejon da destra facevano arrivare palloni pericolosi davanti a Marchetti e poi a Paleari. Piano piano è diventato un assedio viola. Vlahovic era sempre più pericoloso, Amrabat più aggressivo, Biraghi più preciso. Poi il gol di Pjaca. La Fiorentina si è rovesciata davanti e ha pareggiato all’ultimo minuto di recupero con Milenkovic, dopo due respinte. Se per i viola è davvero un segnale di ripresa lo capiremo presto.  

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