Male per un’ora, piccola reazione nel finale. L’allenatore ancora tranquillizzato da Commisso, ma ora la fiducia è davvero limitata.
Per Montella il momento è assai critico, scrive La Gazzetta dello Sport: quarta sconfitta di seguito con la prospettiva, di sicuro non tranquillizzante, di dover fare punti contro Inter e Roma. Chiaro, l’allenatore viola che a Torino ha recuperato Chiesa (scatenatosi nel finale) si augura di poter riavere almeno qualcuno dei big assenti (a cominciare da Pezzella), ma quel primo tempo di diffuse «assenze» e blocchi mentali, preoccupa tutto l’ambiente, a cominciare da Rocco Commisso. L’allenatore alla fine è stato di nuovo tranquillizzato, forse perché il secondo tempo ha visto la squadra perlomeno viva e combattiva. Però se davvero Montella ha avuto altre due partite per evitare l’esonero, non può di sicuro tirare il classico sospiro di sollievo: affrontare adesso Inter e Roma è come per gli antichi romani entrare nelle Forche Caudine: uscirne vivi era un miracolo.
SOLO CASTROVILLI. Solo Castrovilli ha forza fisica e lucidità mentale per trascinare avanti qualche pallone. Sulla fascia destra Ghezzal è del tutto assente, così si tenta di azionare Chiesa a sinistra ma Aina in prima battuta e Izzo alle sue spalle riescono a ostruire la corsia. E quindi Vlahovic attende invano nel mezzo qualche suggerimento. Altre risorse non ce ne sono, Benassi si batte con vigore ma non riesce a portarsi in zona insidiosa, Pulgar è sovrastato da Rincon mentre Dalbert se ne sta sulle sue preoccupato dalle sgroppate di Aina. Quindi Sirigu fa lo spettatore nel primo tempo. Ripresa più viva, con Sottil dentro e Chiesa più attivo. Ma non basta.
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Redazione LaViola.it