La Fiorentina sogna di vincere la Conference, missione difficile (ci sarebbe anche il Chelsea) ma non impossibile
Sogna, Fiorentina, sogna. Ma non è vero che la ragione sta sempre col più forte. Recitano i versi della canzone. La Viola è in semifinale di Conference League per la terza volta di fila. Nelle precedenti due edizioni ha perso in finale. E ora vuole vincere. Insieme all’Inter è l’unica squadra italiana rimasta in ballo nelle coppe europee. La squadra di Raffaele Palladino (che ieri ha mostrato il suo orgoglio su Instagram) giovedì sera, sotto una pioggia tremenda, ha sofferto. Abbassandosi troppo. Ha sofferto tanto davanti ai «giochi di prestigio», ai movimenti e alla continue rotazioni tra le linee imposti dal focoso tecnico spagnolo del Celje, Albert Riera, che, pure ieri, ha continuato a punzecchiare l’allenatore viola, col quale è finita male mostrando sui social le statistiche del match di ritorno dei quarti di finale finito in parità, 2-2. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
FORTE CON LE FORTI. Ora la Fiorentina prepara la trasferta di lunedì a Cagliari e il derby casalingo con l’Empoli del 27. Ma il 1° maggio c’è la semifinale di andata della Conference a Siviglia contro il Betis che l’8 maggio arriverà al Franchi. Una sfida che, visto l’andamento del secondo tempo con gli sloveni del Celje, decisamente più modesti, mette i brividi, ma se si guarda a quel che la Fiorentina ha fatto con le big del nostro campionato, battendole tutte, tranne il Napoli e il Bologna, fa ben sperare. Perché è con le grandi squadre che i viola danno il meglio. Soprattutto grazie alla forza esplosiva e realizzativa del centravanti Moise Kean che vive una stagione straordinaria.
GIOCARSELA. Il Betis è forte. Anche se il tecnico Manuel Pellegrini deve già fare i conti con l’infortunio dell’ex Milan e Torino, Ricardo Rodriguez, che difficilmente riuscirà a recuperare per l’andata. Ha un mix di esperienza e gioventù e in questo quadro spicca il talento del diciannovenne Jesus Rodriguez. Ma in Conference anche il Betis ha sofferto. Come la Fiorentina, ha battuto il Celje soltanto per 2-1 e nel tabellone ha ottenuto il passo per gli ottavi solo superando (1-0) l’Helsinki all’ultima partita. E’ una sfida aperta. E la Fiorentina può giocarsela. Vuole regalare un trofeo al presidente Rocco Commisso.
VISTA CHELSEA. Visto così l’atto finale della Conference è tosto perché qualora la Fiorentina riuscisse ad aggirare l’ostacolo spagnolo, in un’ipotetica finale (il 28 maggio a Breslavia) troverebbe quasi certamente il Chelsea che nell’altra semifinale se la vedrà con gli svedesi del Djurgarden. Il Chelsea sembra davvero fuori portata. Ma in una finale secca tutto è possibile e vale sempre il discorso fatto prima: la Fiorentina davanti alle grandi squadra gioca in maniera diversa, non si fa schiacciare, riparte forte con gli esterni, Dodò e Gosens che a Siviglia ci saranno. E saranno un bel supporto per super Kean.
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Redazione LaViola.it