Rassegna Stampa

Viola, i dubbi su Cabral: l’investimento da 16 milioni e pochi gol

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Era il centravanti per il dopo-Vlahovic, ma non ha mai convinto. Non solo a livello di reti. A gennaio che si fa: resta o parte?

Strano destino (viola) quello di Arthur Cabral. Lo cerchi (ormai da dieci mesi), lo invochi, gli dai credito anche perché – campo ed extracampo – se l’è guadagnata con professionalità e disponibilità, ma poi esci dallo stadio o spegni la televisione con un malcelato senso di delusione misto a interrogativo: la Fiorentina e Italiano lo aspetteranno ancora o questa sosta sarà utile a individuare un percorso diverso e separato tra il club e l’attaccante brasiliano? Così si interroga Il Corriere dello Sport – Stadio.

TRA CONFERMA E CESSIONE. Segnali che vanno in questa seconda direzione ancora non ne sono arrivati, forse si muoverà qualcosa da dicembre in poi, se si muoverà: c’è l’esigenza di non fare un “bagno di sangue” economico, considerando che la Fiorentina a gennaio l’ha pagato 16 milioni (bonus da 2 milioni compreso) per prenderlo dal Basilea, e la difficoltà di acquistare un altro attaccante pronto subito da inserire in una squadra che con il nuovo anno sarà impegnata su tre fronti. L’ipotesi della cessione nasce dal rendimento che mai è riuscito a salire di tono e, se per i primi quattro mesi della scorsa stagione l’adattamento sia ambientale che soprattutto tecnico-tattico poteva essere una buona ragione, adesso quella ragione non esiste perché la lingua non è più un ostacolo e il modo di giocare della Fiorentina lo conosce benissimo. Certo, la fiducia di Italiano (quella conta) è cresciuta, anche se poi Cabral ha dovuto fare i conti con l’arrivo di Jovic (preferito nelle gerarchie dall’allenatore siciliano) e gli spazi si sono ristretti un’altra volta: così i risultati continuano a non essere pari alle aspettative, almeno non quelle di chi si immaginava il dopo Vlahovic in un altro modo.

TWENTE E SPEZIA. Due gol in campionato nelle dodici partite della stagione 2021-22, due gol in campionato nelle quattordici partite disputate finora: e anche se bisogna aggiungere un altro paio di reti in Europa, rimane un po’ pochino come bilancio dei dieci mesi di percorso fatto a braccetto con la Fiorentina. Possono bastare a Cabral il gol dell’andata dei playoff contro il Twente e quello che ha deciso la partita di Spezia per meritare la conferma? 

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