Otto punti dopo sei partite, tutti conquistati nelle ultime quattro gare dopo la sosta di settembre. Vittoria con l’Udinese per la continuità… da Europa.
Le due vittorie di fila hanno rilanciato la posizione (e le ambizioni) della Fiorentina. Dall’ultimo posto alla parte sinistra della classifica, e non è finita qui. Lo sperano e ci contano allenatore, giocatori, dirigenza e tifosi, che credono che il percorso di crescita di una squadra rinnovata per 18 giocatori sia soltanto all’inizio. Domenica con l’Udinese i viola cercano la 3° vittoria di fila, per chiudere alla grande il secondo mini-ciclo di campionato. Una partenza che, nonostante il calendario ampiamente in salita (e le difficoltà di assemblaggio di una rosa quasi totalmente nuova), resta più che positiva. C’è da superare però… il test Udinese.
RITMO-MONTELLA. Otto punti nelle prime sei partite, in mezzo alle difficoltà e con prestazioni in crescendo. Un anno fa i punti erano 10, ma con calendario ben diverso. Sette i punti dopo sette giornate con il primo Pioli, otto nel secondo anno di Sousa, che invece nel 2015/16 fu protagonista della partenza sprint (15 pt) che portò al primato in classifica. Un rendimento, quello attuale, in linea con le partenze di Montella: l’Aeroplanino fece 8 punti nelle prime sei gare nel primo anno, 11 il secondo, 9 il terzo. ‘Abituato’ alle partenze-lampo fu invece Prandelli: 13 pt il primo anno, 9 il secondo, 12 il terzo, 10 il quarto e 13 il quinto anno.
DOPO SETTE PARTITE. La Fiorentina è ora a caccia della terza vittoria di fila, con l’insidiosa Udinese domenica al Franchi. Dovesse riuscirci, e arrivare a quota 11 dopo 7 giornate, prenderebbe ancor più convinzione nei propri mezzi. E confermerebbe la buona media anche a confronto con le squadre degli ultimi anni: l’anno scorso 13 punti in 7 gare, 7 punti l’anno prima, mentre Montella dopo 7 giornate fece 11 punti il primo anno, 12 il secondo e 9 il terzo. Una media che tornerebbe a questo punto quasi perfetta, per di più con il calendario in salita.
SECONDO MINI-CICLO. Un’evoluzione chiara, sul piano delle idee e delle convinzioni, dal rientro dalla sosta. Con l’inserimento a pieno regime di Ribery e di Caceres, e soprattutto con il passaggio al 3-5-2. Nel secondo mini-ciclo stagionale, dalla sosta di settembre, la Fiorentina ha messo insieme tutti e gli otto punti conquistati fin qui. In quattro partite. Continuità negli undici in campo e nei risultati, una bella media da 2 punti a partita. Con l’eventuale successo sui friulani, si arriverebbe a 11 punti nelle 5 gare tra sosta e sosta: un rendimento che sarebbe il 2° migliore degli ultimi 15 anni. Considerando poi, va ripetuto, le avversarie affrontate.
DA SOSTA A SOSTA. Pioli dalla sosta di settembre a quella di ottobre fece 7 punti il primo anno e 6 punti il secondo (affrontando comunque Napoli, Inter, Atalanta e Lazio la scorsa stagione), Sousa 15 il primo anno (quello del primato) e 5 il secondo, Montella 8 punti il primo anno, 6 il secondo e 9 il terzo: vincendo contro l’Udinese, batterebbe il suo parziale. Quattro e 7 punti da sosta a sosta per gli anni con Mihajlovic, mentre con Prandelli il rendimento fu di 10 punti il primo anno, 6 il secodno, 9 il terzo e il quarto, 10 il quinto anno. Per confermare gli ottimi numeri, e la crescita generale, c’è quindi un solo risultato per la Fiorentina domenica: la vittoria. Arrivare alla sosta Nazionali con 11 punti darebbe un bello slancio a tutto l’ambiente.
Di
Marco Pecorini