Un occhio al campo, l’altro al futuro. La Fiorentina, in questo momento della stagione, si sdoppia. La corsa all’Europa di Pioli ed i suoi ragazzi prosegue inesorabile. La Spal all’orizzonte, la voglia di mettere insieme la settima meraviglia e la speranza di regalarsi un turno di campionato favorevole, con le avversarie dirette impegnate in partite difficili. Il Milan ospita il Napoli, l’Atalanta ospita l’Inter e la Sampdoria sarà di scena allo Stadium contro la Juventus. C’è tutto per sperare in qualcosa di buono, ma l’imperativo di Pioli ai suoi giocatori è stato chiaro: pensiamo a noi stessi, a non sottovalutare la Spal. Motivazioni sempre altissime, le solite da più di un mese a questa parte. Il patto regge che è una meraviglia, prova ne è la cena organizzata da squadra e staff tecnico in settimana. Oggi arriva anche Andrea Della Valle, per chiudere il cerchio. La famiglia viola è al completo. Il Patron riprende le sue vecchie abitudini, si coccolerà i suoi ragazzi e poi deciderà se rimanere domenica per vedere la partita dalla Tribuna del Franchi.
Pioli ritroverà Chiesa dopo la squalifica e potrebbe anche decidere di mettersi a specchio con Semplici. L’ormai noto 3-5-2 del tecnico toscano è conosciuto anche dalla Fiorentina, sebbene debba essere particolarmente rivisitato in base alle numerose assenze di titolari come Mattiello, Schiattarella e Grassi. Possibile che Pioli scelga questo sistema di gioco, con Chiesa e Biraghi sugli esterni e con Saponara a ridosso di Simeone. Consueta diga in mezza al campo con Dabo e Benassi ai fianchi di Veretout. Dietro spazio a Milenkovic, Pezzella e Vitor Hugo. Un’idea di metà settimana, da tenere in considerazione anche per l’immediato futuro. Non è da escludere che pure contro la Lazio (altra squadra schierata sempre con il 3-5-2) Pioli voglia riproporre lo stesso modulo. Vedremo, anche se le tre partite in una settimana impongono più di una riflessione. Sicuramente qualcosa cambierà a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Il circoletto rosso è puntato proprio su quella partita, la terza in sette giorni è sempre la più difficile.
Il secondo fronte che si sta aprendo in questi giorni è quello del mercato. Paradossale parlarne con il campionato in corso e con la squadra in piena lotta per l’Europa, eppure Pantaleo Corvino si sta già preparando per fare qualche aggiustamento. Chi si aspetta una rivoluzione tipo quella dell’ultima estate è fuori strada. Il prossimo mercato della Fiorentina sarà totalmente diverso: l’obiettivo è sostituire 4-5 calciatori al massimo, snellire la rosa ed individuare 2-3 giovani da aggregare in maniera stabile alla prima squadra. Poi, chiaramente, se ci sarà l’impegno europeo, è normale che qualche alternativa in più farà comodo al tecnico emiliano. Per questo Corvino si sta muovendo, finalmente libero da buchi di bilancio e cessioni da dover fare ad ogni costo. Qualche soldo in cassa da spendere c’è, in più la Fiorentina beneficerà in maniera sostanziale (circa 20 milioni di euro in più) della nuova ripartizione dei diritti tv. Sarà quindi un’estate diversa rispetto all’ultima. Meno nervosa, più tranquilla, in attesa che il Dg viola scelga gli obiettivi da portare a Firenze. Presto per fare nomi, ma sul mercato si cercherà un centrocampista di qualità, un difensore centrale, un esterno offensivo ed un paio di esterni difensivi da mettere in concorrenza con Biraghi e Laurini. Se ne andranno Maxi Olivera, Bruno Gaspar e Cristoforo, mentre su Eysseric (a Roma è stato criticato, ma la squadra ha apprezzato il sacrificio difensivo in un ruolo non suo) l’ultima parola spetterà a Pioli.
Infine il capitolo Badelj. Rispetto al patto estivo dello scorso anno qualcosa è già cambiato. Pantaleo Corvino ha proposto concretamente il rinnovo del contratto. Voci di corridoio parlano di un biennale intorno ai 2 milioni di euro netti a stagione. Un contratto da capitano della squadra, perché nessuno guadagna quella cifra. Nemmeno Chiesa, qualora dovesse centrare tutti i bonus pattuiti. I compagni lo pressano, la Fiorentina gli ha messo sul piatto una bella offerta. Adesso tocca a lui, che sogna la Champions da sempre, è vero, ma il destino lo ha incredibilmente legato a doppio filo a questa Fiorentina.
Di
Alessandro Latini