
Tra 2023 e (soprattutto) 2024, tanti giocatori su cui andrà presa una decisione prima che il mercato entri nel vivo. Ma andare o non andare in Europa segnerà una svolta
Ci sarà da aspettare qualche settimana, ma non troppo (al massimo fine giugno), per capire se davvero la Uefa squalificherà per una stagione la Juventus dalle coppe europee. Una variabile che per la Fiorentina farà parecchia differenza, nella programmazione della prossima stagione. Con o senza Conference, del resto, sarà diversa anche la composizione della rosa, a livello numerico e qualitativo probabilmente. Di questo hanno parlato ovviamente anche Italiano, Barone, Commisso e Pradè nelle riunioni dei giorni scorsi. In questa stagione sono stati ben 32 i giocatori utilizzati, di cui 22 sopra i mille minuti: chiaro che senza Europa non ci sarebbe necessità, ad esempio, di 6 esterni offensivi come quest’anno.
RIVALUTATO. Per questo è difficile immaginare ad oggi che volto avrà la prossima Fiorentina. Di sicuro allenatore e società si sono trovati in sintonia sulla volontà di migliorare questa squadra. Arrivata, come hanno sottolineato i diretti interessati, anche oltre le proprie capacità alle due finali, poi perse. Senz’altro partiranno dei titolari di questa Fiorentina. Amrabat su tutti. A gennaio la società viola disse no al Barcellona in extremis, ma difficile a questo punto tarpare le ali ad un giocatore che vuole raggiungere la Champions e che può permettere di far incassare dai 30 milioni in su. Di fronte a certe cifre, seguendo anche i ragionamenti di Commisso su Chiesa e Vlahovic, bisogna ascoltare con attenzione, specie se puoi prendere un sostituto all’altezza. Un giocatore molto forte, il marocchino, ma che si può sostituire, insomma: il presidente e la società l’hanno difeso e fatto valorizzare, rinunciando a Torreira la scorsa estate. E la rivalutazione nel giro di un anno, grazie anche al super Mondiale, è stata clamorosa.
ESTERNI. Discorso diverso per Gonzalez, per il quale erano state rifiutate cifre molto importanti a gennaio. È una delle anime di questa Fiorentina, ha ancora tanto da dare e grandi margini di crescita. E con Italiano c’è un gran feeling. Chi partirà sicuramente è Venuti, che ha già salutato in scadenza di contratto. Mentre per Saponara le parti si erano date appuntamento in questi giorni di fine stagione, ma è facile immaginare che molto dipenda proprio dall’eventuale ‘ripescaggio’ in Conference. Per avere un jolly prezioso nelle tre competizioni. In ballo un ingaggio da 1 milione di euro, ma anche considerazioni sugli esterni, perché da Nico a Ikoné, da Kouame a Sottil, fino al nuovo arrivato Brekalo, rischiano di essere davvero in troppi senza Europa.
IN SCADENZA. Si diceva di Venuti: al suo posto, a destra, sarà valutato con grande attenzione Niccolò Pierozzi, classe 2001 autore di una grande stagione alla Reggina. Già lo scorso anno a Moena destò buone impressioni, la stagione in Calabria lo ha portato anche in Nazionale: anche per un discorso di liste, sarebbe il ‘compagno’ ideale di Dodo. E se tra i pali ci sarà da valutare se dare un’altra chance a Sirigu, anche lui in scadenza tra due settimane, o confermare Cerofolini che ha dato ottime risposte da vice-Terracciano, la parte iniziale di mercato permetterà di fare il punto sui tanti giocatori in scadenza 2024. Tra possibili rinnovi o addii per evitare lo svincolo a zero. A partire da Igor, che dopo un’annata complicata (culminata con il disastroso ingresso a Praga) è destinato partire (LEGGI QUI IL FOCUS DI VI.IT). In difesa da capire anche le situazioni di Ranieri, dopo una stagione in grandissima crescita, e soprattutto di Terzic. Entrambi in scadenza 2024, per il serbo il Bologna continua ad essere interessato. Senza rinnovo si potrebbe aprire una falla a sinistra, da coprire.
POCHE CERTEZZE IN MEZZO. A centrocampo la situazione più delicata è quella di Castrovilli. Il 10 viola è tornato a buoni livelli dopo l’infortunio, si candida ad essere tra i punti fermi della prossima stagione. Ma c’è appunto un contratto in scadenza tra 12 mesi da discutere: difficile pensare di ripartire senza un prolungamento. E poi Duncan, tra i giocatori usciti dai radar specie nella parte centrale di stagione. Anche lui in scadenza 2024, non è difficile pensare che possa salutare. Mentre l’agente di Bianco ha già confermato che, dopo l’annata di apprendimento, ma con poco minutaggio, con Italiano, andrà a giocare con più continuità. Insomma, in mezzo solo Mandragora ad oggi è una certezza, più Bonaventura e Barak come trequartisti. Torneranno (formalmente o no) Zurkowski e Benassi dai rispettivi prestiti, mentre per Maleh è scattato il riscatto da parte del Lecce. Ci sarà anche il nuovo acquisto Sabiri, dopo l’annata turbolenta alla Sampdoria.
VALUTAZIONI IN ATTACCO. Davanti invece in scadenza 2024 c’è Kouame, prezioso jolly per Italiano, sempre con grandi estimatori specialmente all’estero. Poi ci sarà da capire se la Fiorentina continuerà con Jovic e Cabral o cambierà qualcosa a livello di centravanti. Commisso ha espresso soddisfazione per i 30 gol messi a segno in due in 60 gare stagionali, sarà il grande tema dell’estate. Il serbo sarà al secondo anno di contratto in viola con partecipazione del Real Madrid allo stipendio, a giugno 2024 ci sarà la possibilità di rinnovare per altre due stagioni con la Fiorentina (senza contributo dei Blancos). Mentre difficile che a salutare sia Cabral, dopo mesi in crescendo.
RINFORZARSI. Il mercato deve ancora iniziare, la programmazione è ancora agli albori e c’è la grande incognita Conference. Ma ai nastri di partenza ci sono almeno un centrocampista importante e un difensore da dover inserire per sostituire i partenti. Ma anche davanti, volendo, c’è la possibilità di poter migliorare (anche tanto) questa squadra. In mezzo si è parlato spesso di Schouten e soprattutto di Dominguez, in scadenza tra un anno a Bologna, ma bisognerà intanto capire se ci sarà la volontà di inserire, al posto di Amrabat, un giocatore simile al marocchino o più un regista com’era Torreira. In difesa, invece, servirà forse un giocatore da salto di qualità, visti gli errori pesanti di quest’anno. E in porta? Terracciano ha rinnovato ad ottobre fino al 2025 a cifre importanti, con buona pace di parte di tifosi Pietro dà comunque garanzie anche per il gioco con i piedi a Italiano. Ma certo si potrebbe pensare ad un salto di qualità anche tra i pali: del resto, la scorsa estate era stato preso Gollini per creare più competizione nel ruolo. Il mercato sarà lungo, si partirà dalle valutazioni su chi andrà in scadenza a fine mese o tra un anno. Tra chi viene e chi parte. Aspettando Nyon.

Di
Marco Pecorini