Vicenda Chiesa, i tempi perfetti di Rocco Commisso

Il nuovo proprietario della Fiorentina ha mantenuto la promessa fatta sin dal primo giorno del suo arrivo a Firenze

Stavolta la Juve ha sbagliato i tempi. Trent’anni fa fu più lesta, prese Baggio un attimo prima che i Pontello vendessero la società a Cecchi Gori e quando Marione provò a tenerlo era troppo tardi. Stavolta non ha fatto bene i calcoli e probabilmente non si aspettava che proprio un tifoso juventino le dicesse di no, il signorino Federico Chiesa resta a Firenze.

Qui non discutiamo il caso nella sua completezza (riporta Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport Stadio) perché da un punto di vista tecnico ed economico mica siamo d’accordo con la scelta di Commisso, qui analizziamo la vicenda solo dal lato fiorentino e siamo convinti che poche volte il tifoso viola si sia sentito così pienamente rappresentato dalla sua società. Dopo Baggio–Pontello–Juve c’è stato Bernardeschi–Della Valle–Juve (intendiamoci, il confronto vale solo per il mercato: il paragone come giocatori ci porterebbe dritti alla querela) ma non ci sarà Chiesa–Commisso–Juve. Almeno per quest’anno.

Col giovane Federico, e con suo padre Enrico, la nuova Fiorentina ha giocato al carabiniere buono (Commisso) e al carabiniere cattivo (Joe Barone). Lo sapevano bene che i Chiesa volevano andarsene, ma prima li hanno lasciati rosolare a fuoco lento e poi, una volta messo il naso fuori, li hanno cucinati ben bene. Il «deve scusarsi con i compagni» di Barone non è una sculacciata, ma l’indicazione di una nuova, forte, chiara identità. Il «siamo solo all’inizio» di Commisso è l’apertura verso un futuro di soddisfazioni. Sarà davvero così? Per ora i fatti dicono che l’unica promessa annunciata dal nuovo proprietario è stata rispettata. Ora toccherà a Chiesa riconquistare posizioni nella squadra e nell’ambiente. Fondamentalmente è un bravo ragazzo, eccitato all’idea di incassare tanti soldi e di vincere tanti trofei. Il fatto è che ogni tanto il mondo a volte si ribalta, così un ventenne cresciuto nel segno della Fiorentina vuole la Juve ma un settantenne cresciuto nel mito della Juve lo vuole ancora nella Fiorentina.