Un terzino che prometteva bene, ma che non ha mai ingranato. Un anno dopo alla porta ci sono diversi acquisti che non hanno reso quanto sperato
Per trovare un terzino destro di ruolo prima di lui bisogna tornare alla fine degli anni novanta, ai tempi di Torricelli. Sì, Ujfalusi adattato aveva funzionato. Ma Pol Lirola era considerato il degno erede di Moreno. Aspettative andate in fumo, dopo solo un anno e mezzo. Pagato 10 milioni al Sassuolo (più 4 di bonus e 10% sulla futura rivendita), l’operazione si è rivelata un vero e proprio flop, scrive il Corriere Fiorentino.
MAI SBOCCIATO. Intanto per il ruolo: a Firenze Lirola quasi mai ha giocato in quello ideale. Poi la sua timidezza. Problema insuperabile. Iachini, che lo aveva avuto a Reggio Emilia, gli chiese di essere «più ignorante», ma lo spagnolo non ci è mai davvero riuscito. E così dopo 52 presenze (mai memorabili) e un gol segnato, Lirola lascia Firenze. Il cambio di panchina d’altronde non lo ha aiutato. Con Prandelli le cose sono andate sempre peggio, e le sue apparizioni sempre più sporadiche. Prima gli è stato preferito Venuti, poi perfino Caceres adattato esterno a tutto campo. Abbastanza per rendersi conto che l’esperienza viola era già alla fine. Da ieri ha raggiunto Marsiglia e oggi inizierà la nuova avventura. Ai viola andranno mezzo milione per il prestito, poi eventuali altri dodici in caso di riscatto.
ADDII DOLOROSI. Un addio che sa di sconfitta insomma. Come quello di qualche giorno fa di Cutrone, tornato al Wolverhampton e già in campo con gli inglesi. Stessa sorte nei prossimi giorni potrebbe toccare anche a Kouame e Duncan. A nove giorni dall’inizio del mercato in casa viola sono dunque le cessioni a tenere banco. Addii dolorosi, perché evidenziano come ancora manchi un percorso tecnico preciso. Lo dicono i numeri e i 70 milioni spesi appena un anno fa per giocatori di cui adesso si sta rapidamente liberando. Di quella campagna acquisti resta ora soltanto Amrabat, voluto da Rocco Commisso, che non sta però avendo un rendimento in linea con quello di Verona.
CAMBI DI ALLENATORE. A pesare naturalmente anche i continui avvicendamenti in panchina. Un anno fa le operazioni vennero impostate seguendo le richieste di Beppe Iachini. Un errore che i dirigenti viola sembrano non voler ripetere in questa sessione.

Di
Redazione LaViola.it