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Verso una settimana spartiacque per la salvezza. Attesa per le decisioni di Commisso sul futuro: ma quando arriveranno?

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Con Rocco a Firenze cresce l’attesa per capire che strada prenderà la Fiorentina del domani. Ma la testa è ancora rivolta al presente

Senza sosta. Fiorentina subito in campo al centro sportivo dopo il ko per 3-2 contro l’Atalanta, in una settimana ‘corta’ che porterà a 9 giorni spartiacque in chiave salvezza. Nessun giorno di riposo concesso da Iachini, con la testa già proiettata alla sfida di sabato a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Le parole del tecnico e del ds Pradè dopo la partita, che pure hanno fatto discutere e non poco i tifosi, hanno avuto come destinatari proprio i giocatori. Come a dar merito alla squadra di aver comunque impensierito l’Atalanta fino alla fine.

REAZIONE. E anche se quei “ce la siamo giocata alla pari” e “siamo stati sfortunati negli episodi” in senso oggettivo non rendono merito ad uno strapotere tecnico dei nerazzurri, che pure si conosceva (ahinoi) già alla vigilia, comunque vanno a puntare l’attenzione sulla reazione di nervi che ha avuto la squadra. In altri tempi, questo gruppo avrebbe preso ‘un’imbarcata’. L’ha evitata in gran parte Dragowski, oltre ad un Vlahovic versione ‘Re Mida’ del gol (due tiri e due reti domenica sera). Ma anche l’orgoglio di una squadra che non si è data per vinta. Chiamasi carattere. Qualità per niente scontata, ma estremamente necessaria nella lotta per la salvezza. Ed inevitabilmente legata allo stile dello stesso Beppe Iachini. Che del resto in panchina guidava ad ogni azione i suoi a ‘mordere’, ad ‘aggredire’ gli avversari. Fino ad assaporare l’impresa sul 2-2, anche se la gioia è durata appena quattro minuti.

CARATTERE. Si riparta da qui. Da quella reazione nella ripresa. Cercando però anche di capire le motivazioni di un primo tempo praticamente regalato alla pur fortissima Atalanta. Mentre in chiave salvezza la prossima sarà una settimana spartiacque. Chiaro che nel rush finale tutte le partite sono importanti. Ma giocare tre ‘finali’ nel giro di nove giorni impone un surplus di energie psico-fisiche, specie in una corsa punto su punto tra squadre in difficoltà. Una gara di nervi e di tenuta.

SETTIMANA SPARTIACQUE. La Fiorentina parte da 8 punti di vantaggio sul Cagliari terz’ultimo, da +3 sul Torino e a pari punti col Benevento. Ad ora, sono queste le più dirette concorrenti. I viola sfideranno sabato il Sassuolo in trasferta, martedì l’Hellas a Verona e domenica la Juve in casa. Il Cagliari, negli stessi tre turni, ospiterà il Parma, farà visita all’Udinese e poi riceverà la Roma. Mentre il Torino ospiterà domenica la stessa Roma per poi far visita al Bologna e ricevere il Napoli. Infine il Benevento, che se la vedrà con Lazio (fuori), Genoa (fuori) e Udinese (casa). In tutto questo il Parma penultimo, ancora non tagliato fuori (-10 dai viola), giocherà con Cagliari (fuori), Juve (fuori) e Crotone (casa).

CORSA SALVEZZA. Incastri e punti pesantissimi in palio per squadre non certo attrezzate per giocare tre partite ravvicinate. Mentre i viola sfideranno due squadre che navigano alle porte dell’Europa, senza però grosse ambizioni di classifica in questo finale di campionato, i sardi giocheranno due scontri diretti per la salvezza, mentre i granata sfideranno il Bologna. La Fiorentina affronterà una big, così come il Cagliari e il Benevento, mentre il Toro avrà due scontri con le grandi. Nove giorni che potrebbero portare ad una classifica non poco diversa da quella attuale, verso l’ultimo mese di campionato: alla terz’ultima giornata, il 12 maggio, ci sarà Cagliari-Fiorentina. L’obiettivo per la Fiorentina è di arrivare a quell’appuntamento almeno con gli 8 punti di vantaggio attuali.

DA DE ZERBI A JURIC. “Abbiamo otto punti di vantaggio e dobbiamo esserne consapevoli. Per stare tranquilli dobbiamo fare otto punti ma la squadra ha tutto per farli“, ha detto il ds Pradè, stilando una sorta di tabella di marcia. Ma è chiaro che tutti sperano che già nelle prossime due partite si possa fare un discreto bottino di punti. Ma non sarà facile, con due squadre come Sassuolo e Verona che sì hanno poco da chiedere alla classifica, ma che in questi anni hanno più volte dato ‘lezioni’ alla Fiorentina grazie all’organizzazione di gioco di De Zerbi e Juric (quest’ultimo, tra l’altro, potrebbe dare motivazioni extra ai suoi visti i trascorsi della passata estate…).

“PRIMA LA SALVEZZA”. Un doppio incrocio che vedrà coinvolto anche Commisso, visto che sia De Zerbi che Juric sono tra i tecnici tenuti sotto osservazione da almeno un anno. E se il croato l’anno scorso fu davvero vicino prima della conferma di Iachini (“Chi mi garantiva che Juric avrebbe fatto meglio di Iachini?”, disse Rocco), l’ex trequartista è tra i profili più accostati anche per la prossima stagione. Insieme a Gattuso. Ma da casa Fiorentina bocche cucite. “Prima la salvezza, poi penseremo all’anno prossimo”, ha ricordato Commisso. Del resto, diverse le decisioni da prendere: dal ruolo di Pradè da confermare o meno (ed eventualmente affiancare) alla scelta del prossimo allenatore (magari proprio di concerto con i dirigenti, ‘vecchi’ o eventualmente ‘nuovi’), fino ai vari rinnovi di discutere (Vlahovic su tutti).

LE PRIME ORE DI ROCCO. Commisso nelle prime ore a Firenze si è prima concentrato a dar la carica alla squadra prima dell’Atalanta (gara che tra l’altro è stata trasmessa anche negli Stati Uniti, con grande orgoglio del presidente – anche se magari lo ‘spettacolo’ non è stato troppo a beneficio dei viola), poi ne ha approfittato per visitare il ‘suo’ Viola Park, con i lavori che nonostante il ricorso di Italia Nostra proseguono. Nel mezzo anche colloqui con i dirigenti e con la squadra, con quel saluto affettuoso a Ribery che ha ribadito la stima tra i due. L’impressione, però, è che sia ancora presto per annunciare nel giro di breve qualcosa di concreto per il futuro tecnico della Fiorentina.

L’ATTESA PER IL FUTURO. Oltre alle parole ufficiali, l’indicazione è che davvero ora tutte le componenti debbano essere concentrate solo e soltanto al presente. E alla salvezza. Chiaro che tutti, a Firenze, si aspettano da queste settimane di Commisso in città qualche indicazione per un futuro che si spera porti più soddisfazioni rispetto agli ultimi anni di sofferenza, e sia all’altezza della caratura (economica e non solo) di Rocco e anche di un Viola Park che si propone di essere tra i più belli d’Italia e d’Europa. C’è voglia insomma di cambiare presto pagina, di poter respirare qualcosa di diverso. E di nuovo. Come era nelle aspettative all’arrivo di Commisso quasi due anni fa. La realtà però dice di una corsa salvezza ancora piuttosto intricata. Quando, allora, Rocco darà indicazioni sul domani? Firenze aspetta, perché già dalle prime decisioni si potrà capire l’indirizzo della prossima Fiorentina. Ma l’impressione è che l’attesa possa durare ancora un po’. Almeno fino a quando la ‘barca’ non sarà in un ‘porto sicuro’.

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