Per la Fiorentina è ormai alle porte la difficilissima gara all’Olimpico contro la Lazio. Con Brekalo si chiude il mercato in entrata
Per fortuna nel calcio non tutto è già scritto in partenza. Utilizzando altre frasi fatte potremmo dire che si inizia da 0-0, che nessuno scende in campo per perdere o già battuto e che il calcio non è matematica. Se così fosse, d’altronde, la Fiorentina avrebbe poche speranze di portar via punti dalla sfida con la Lazio.
SPERANZA SI’, OTTIMISMO MENO. Gli uomini di Sarri sono reduci da un 4-0 al Milan, segnano quasi il doppio dei viola e subiscono quasi la metà, viaggiano ad una media punti quasi doppia e all’andata si imposero, in trasferta, 0-4. Mettici poi che lo stadio Olimpico è tradizionalmente un campo ostico per la Fiorentina, con un solo pareggio rimediato nelle ultime 7 sfide esterne giocate dai viola con la Lazio e ben 8 ko rimediati nelle ultime 10 sfide disputate dalla Fiorentina coi biancocelesti tra casa e trasferta. Certo la Fiorentina può contare dalla sua l’aver avuto tre giorni in più rispetto alla Lazio per preparare questa sfida, che Immobile dovrebbe essere al massimo in panchina e che nei viola rientreranno Quarta, Mandragora, forse Cabral e Gonzalez avrà avuto modo di aumentare il suo stato di condizione, ma un conto è avere speranza, un altro è essere ottimisti.
MOMENTI. Il coefficiente di difficoltà della gara che attende la Fiorentina contro la Lazio è molto elevato, non solo per quello che riguarda dati, statistiche e precedenti. Lo stato di forma, infatti, è diametralmente opposto, sia nei risultati che nelle prestazioni, per non parlare di intensità e idee, con la Fiorentina che dal secondo tempo col Monza in poi è apparsa in affanno, smarrita, svuotata e a tratti anche sfiduciata, mentre la Lazio, anche nei passi falsi come con Lecce ed Empoli, è apparsa decisamente più convinta dei propri mezzi e delle idee del proprio allenatore, riuscendo poi a reagire alla grandissima, cosa che non è riuscita alla Fiorentina. Aver visto giocare la Fiorentina con Sampdoria in Coppa Italia, Torino e Roma e la Lazio con Bologna in Coppa Italia, Sassuolo e Milan, non può che indurre al pessimismo. Oltre a difficoltà e punti dolenti che la Fiorentina si trascina da inizio stagione, come la difficoltà degli attaccanti, le assenze per infortunio e una mediana male assortita, si è anche aggiunta una lunga lista di calciatori che alla ripartenza post sosta sembrano essere lontani parenti di quelli che avevano chiuso il 2022 come Ikoné, Kouame e Amrabat.
NON MERCATO. Il mese che andrà in archivio tra poche ore sarebbe dovuto essere quello del rilancio in classifica, di un consolidamento del buon filotto di risultati e prestazioni che avevano visto la Fiorentina chiudere il 2022 con ritrovate speranze e ottimismo, con magari la correzione di qualche lacuna strutturale nell’organico che, al netto di quanto sopra, c’era e c’è sempre stata sin da inizio stagione. Ma…quel ‘Gonzalez, Castrovilli e Sottil saranno i nostri rinforzi di gennaio’ detto da Pradè a dicembre, bissato dal ‘non prenderemo un altro attaccante’ detto da Barone pochi giorni fa, non erano solo pretattica. Almeno fin qui. Il tutto nonostante nel frattempo si sia fatto male Cabral, Jovic abbia continuato a steccare, Ikoné e Kouame siano apparsi decisamente involuti, Gonzalez sia ancora alla ricerca del miglior stato di forma, Castrovilli si sia subito rifatto male e Sottil sia ancora lontano dal rientro.
PESSIMISMO. Almeno è arrivato Brekalo, ma quanto (e quando) un calciatore fermo da mesi possa fare la differenza è tutto da vedere. Anche il ‘non mercato’ effettuato sin qui dalla Fiorentina in questa sessione invernale non può far altro che indurre al pessimismo (sperando di essere smentiti). D’altronde, ok che restano ancora una classifica rimediabile, sempre che le penalizzazioni diano una mano alla causa viola, Coppa Italia e Conference League, ma se la Fiorentina dovesse continuare col trend visto nelle ultime gare…credere nell’happy ending diventerebbe cosa da sognatori, più che da ottimisti.
Di
Gianluca Bigiotti