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Veronesi, De Sica e Banfi: “I domiciliari a Cecchi Gori. Se va in carcere non esce più”

L’ex presidente della Fiorentina è ora in ospedale, piantonato dalla polizia. Poi dovrà andare in carcere. L’appello del mondo dello spettacolo.

«Vittorio Cecchi Gori è una persona malata. Se andasse in carcere potrebbe anche rimanerci. Da solo si è già punito nella sua vita». Così il regista Giovanni Veronesi commenta l’ordine di carcerazione emesso nei confronti del produttore cinematografico, condannato per reati finanziari tra cui la bancarotta fraudolenta. «E’ venuto alla trasmissione televisiva che ho fatto in autunno e l’ho visto male fisicamente – racconta Veronesi a La Nazione – non cammina quasi più, ha un sacco di problemi fisici. Non è un uomo che può stare in carcere. E’ un uomo che può stare in ospedale a curarsi o a casa con le debite cure. E’ un uomo che ha 78 anni ed è ridotto male».

L’attore Christian De Sica fa un paragone con l’omicidio di Marco Vannini. «Mi sono meravigliato a quel signore che ha ucciso quel ragazzo hanno dato 5 anni e a Vittorio Cecchi Gori 8 per bancarotta. Che poi Cecchi Gori è stato fregato da tutti nella vita. Non capisco come ragiona la nostra giustizia. E poi portare un carcere un povero vecchio malato è un po’ una follia».

«Sarei felicissimo se dessero i domiciliari a Vittorio – gli fa eco Lino Banfi -. Non è solo un fatto di età ma di salute. Andare in carcere può fargli solo male. Hanno concesso i domiciliari a gente che ha fatto cose molto più gravi».

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