L’analisi su La Gazzetta: “Bentornato Pioli, Firenze la sua seconda casa. Fazzini alla Frattesi, Kean e Dzeko gran coppia”
Tornando a casa. Stefano Pioli ha firmato un triennale con la Fiorentina. Sarà la sua terza volta in viola. La prima, da difensore affidabile, tra il 1989 e il 1995: sei stagioni intense, la retrocessione in B e la risalita immediata in A, l’età dell’oro di Batistuta. La seconda da allenatore, tra il 2017 e l’aprile del 2019, risultati un po’ così, un ottavo posto e le dimissioni nell’annata successiva, ma più di ogni altra cosa la tragedia di Davide Astori. La morte giovane di un atleta, di un proprio giocatore, non si supera, è qualcosa che ci si porta dentro per sempre. Ora il Pioli III. Firenze come sua seconda casa, la prima resta la natia Parma, scrive Sebastiano Vernazza su La Gazzetta dello Sport.
DALL’ARABIA. Pioli rientra da una stagione in Arabia. A settembre del 2024 si accordava con l’Al Nassr per tre stagioni, a 12 milioni netti ciascuna. Ha resistito per 10 mesi. Poco male, il mega bancomat saudita ha funzionato lo stesso, 12 milioni sono una bella cifra. Vivere a Riad e dintorni non è facile.
SALIRE DI LIVELLO. Alla Fiorentina, Pioli sostituisce Raffaele Palladino e raccoglie un lascito poco ingombrante. La Fiorentina 2024-25 ha chiuso il campionato al sesto posto e si è qualificata per la quarta volta consecutiva alla Conference League. I viola sembrano prigionieri di un giorno della marmotta, stanno sempre in Conference: per due volte sono stati sconfitti in finale, quest’anno sono usciti in semifinale. A Pioli basterà portarli su di un gradino, in Europa League, per liberarli e migliorarli. Se poi la Fiorentina dovesse vincerla, questa benedetta o maledetta Conference, saremmo nei dintorni dell’esorcismo purificatore.
PRIMI ACQUISTI. Il mercato è in corso d’opera ed è difficile collocare oggi la Fiorentina nella griglia di partenza. Sono stati ingaggiati Edin Dzeko e Jacopo Fazzini, ottimi acquisti. Le uniche perplessità su Dzeko sono legate all’età, ai 40 anni incombenti (li compirà a marzo), ma il giocatore è indiscutibile. Nel tempo, Dzeko è evoluto in regista offensivo: distribuisce, rifinisce, conclude. Fazzini è un incursore alla Frattesi, forse più tecnico dell’interista, deve mettere su un po’ di scocca. Se dal Parma arrivasse Bernabé, e considerato che è rimasto Fagioli, il centrocampo della Fiorentina diventerebbe molto intrigante, ma il talento spagnolo oggi sembra più lontano.
POTENZIALE. E poi Kean, tentato dalla stessa Arabia e forse dalla Premier League. Dzeko e Kean formerebbero una gran coppia, l’esperienza e la visione del primo, la gioventù e la corsa del secondo. Riuscirà la Fiorentina ad evitare che Kean, come Retegui, vada a tuffarsi nei depositi di monete dei Paperoni del deserto? Una Fiorentina con Bernabé e Fagioli, Fazzini e Gudmundssson, Kean e Dzeko sarebbe molto funzionale al calcio di Pioli e si candiderebbe a rompiscatole dell’area Champions. Bentornato Pioli, nel calcio vero.
Di
Redazione LaViola.it