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Vecino tra Sarri e Pioli, il suo maestro non lo molla ma il suo futuro è viola

Interessante articolo su Repubblica Firenze sul futuro di Matias Vecino, che sabato ritroverà il suo ‘maesto’ Sarri.
Nel nome del padre. Calcistico, s’intende. Per Matias Vecino, quelle contro Maurizio Sarri, sono e saranno sempre partite speciali.
Del resto, è stato il tecnico del Napoli a farlo diventare un giocatore. Era il 2014-2015 e tra i due, ad Empoli, fu amore a prima vista. Interno destro di un centrocampo a tre capace di mettere in crisi qualsiasi avversario. Corsa, inserimenti, conoscenze. In quella stagione, a lezione dal “maestro”, l’uruguaiano ha convinto tutti. Fiorentina compresa. Fino a quel momento infatti c’erano più dubbi che certezze. Chissà se davvero potrà diventare un calciatore importante, si chiedevano in società. Dopo quel campionato però, ogni dubbio fu spazzato via. Tornato a Firenze, poi, ha trovato Paulo Sousa.
Un altro che ci ha messo cinque minuti a capire che tipo di risorsa potesse rappresentare Matias. Non a caso, fin da subito, il portoghese ne ha fatto uno dei suoi intoccabili. Lo ha plasmato, gli ha cambiato ruolo (impostandolo come mediano in un reparto a due) e, di fatto, lo ha completato. Ora, Vecino, è un centrocampista totale. Capace di incidere in tutte le fasi del gioco. Sa recuperare palla, corre tantissimo (11,3 km di media a partita, nessuno come lui in viola) e imposta l’azione.
L’unica pecca è lo scarso contributo in zona gol. Ne ha fatti tre quest’anno (due in campionato e uno in Europa League) nonostante sia il centrocampista della Fiorentina che (con 44 tentativi) ha tirato di più. Su questo dato però, probabilmente, incide anche il ruolo. Costretto a giocare più indietro infatti, Matias ha meno libertà di quella che avrebbe giocando da mezzala.
Sarri lo sa, e non a caso ha fatto e farebbe carte false pur di riaverlo con se. Ci ha provato nell’estate del 2015, ci ha riprovato nel giugno scorso (il Napoli si è spinto ad offrire circa 20 milioni) e non è detto che non tenti ancora. Eppure, Matias (e con lui il club viola) ha sempre resistito. Merito anche del suo rapporto con Sousa. Un rapporto forte. Fortissimo. Addirittura più saldo di quello stretto con l’allenatore del Napoli. Sabato, i due, si ritroveranno. Un match decisivo per entrambi, al quale arrivano nel miglior modo possibile. Gli azzurri sono la squadra più in forma del campionato, così come Vecino è probabilmente il più brillante dell’intera rosa viola.
A proposito. Al San Paolo, se possibile, l’uruguaiano sarà ancor più fondamentale. Oltre a Borja Valero infatti (squalificato) la Fiorentina rischia di dover rinunciare anche a Badelj, ancora alle prese con l’infortunio rimediato col Sassuolo. Una specie di prova generale in vista del prossimo anno, quando Matias dovrà compiere un altro salto di qualità: diventare un leader. Sotto tutti i punti di vista. Perché la rivoluzione d’estate (destinata a sconvolgere la rosa viola) riguarderà molti, ma non lui.
Su questo, la società, ha pochi dubbi. Vecino è e dovrà essere uno degli uomini attorno ai quali ricostruire. Per la gioia di Pioli. Un altro che, come Sousa e Sarri, stravede per questo centrocampista. Come si dice? Se tre indizi fanno una prova…
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